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Sport giovanili. Come prevenire l’obesità

La recente ricerca scientifica evidenzia come gli sport giovanili siano una valida fonte di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa, funzionale alla loro salute futura.

Gli sport giovanili includono una sfera di conoscenze attinenti quali: l’etica dello sport, la prevenzione agli infortuni, la comunicazione e la crescita dell’individuo.

Calcio, pallacanestro e nuoto sono attività popolari non scolastiche tra i giovani tuttavia, nonostante gli sport giovanili si associno a risultati positivi in ​​termini di forma fisica, peso corporeo, salute mentale, rendimento scolastico e sviluppo sociale, secondo quanto divulgato da una ricerca apparsa sul The Sport Journal, assistiamo a una tendenza – negli USA- a una sempre più scarsa partecipazione agli sport giovanili con drammatiche conseguenze sulla loro vita adulta, prima fra tutte: l’obesità.

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Così come divulgano i ricercatori, infatti, tra i ragazzi di età compresa tra 6 e 19 anni, la prevalenza dell’obesità è aumentata dal 16,8% (2007-2008) al 18,5% (2015-2016).

È ben noto che l’inattività fisica è associata al sovrappeso o all’obesità e a malattie non trasmissibili correlate come le malattie cardiache, il diabete di tipo 2, l’ipertensione.

Sebbene molte malattie croniche associate all’inattività fisica non si presentino fino all’età adulta, i precursori possono iniziare a manifestarsi già nell’infanzia.

“Le recenti proiezioni sulla salute presentate dal Global Obesity Prevention Center della John Hopkins University suggeriscono che un aumento del 50% dei giovani che diventano e restano attivi fino a 18 anni vivrebbe in media 20,5 anni in più e ridurrebbe il rischio di diventare sovrappeso o obeso di 15,5 volte rispetto a un bambino che non mantiene il proprio livello di attività”.

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I giovani segnalati nella ricerca di età compresa tra 6 e 19 anni partecipano a meno del 50% della raccomandazione giornaliera di 60 minuti di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa.

Oltre agli ambienti scolastici, gli sport giovanili coinvolgono un elevato numero di bambini.

Analogamente agli insegnanti di educazione, gli allenatori sportivi fungono da insegnanti e modelli di ruolo nel loro campo. 

Se da un lato la pratica di sport giovanili, così come riporta la ricerca citata, andrebbe implementata nelle scuole, d’altro canto è pur vero che bisognerebbe assicurare a ogni scuola uno spazio adibito a diversi tipi di sport.

Gli sport giovanili rappresentano una forma di crescita di notevole importanza, per la formazione di abilità di gruppo e di programmazione di strategia, di empatia e comunicazione generale.

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