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Proprietà e benefici dei baccelli di fave

Proprietà e benefici dei baccelli di fave rendono questo alimento, proprio della stagione primaverile, e disponibile, quindi, sui banchi del mercato e dei supermarket, indispensabile per seguire una dieta salutare senza rinunciare al gusto.

Le proprietà e benefici dei baccelli di fave riguardano soprattutto una funzione antiossidante e anticolesterolo, caratteristiche ugualmente presenti nel legume allo stato secco oppure fresco.

A caratterizzare proprietà e benefici dei baccelli di fave è la presenza di oligoelementi, vitamine e Sali minerali, nel dettaglio importante la quantità di ferro, che li rendono alleati nel contrasto dell’anemia.

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Proprietà e benefici dei baccelli di fave riguardano, però, anche il benessere del sistema nervoso e la salute della pelle, grazie al loro supporto vitaminico, nel dettaglio, infatti, contengono vitamina E, potente antiossidante ed elemento nutriente per la pelle.

A completare il quadro della composizione e quindi, di proprietà e benefici dei baccelli di fave sono: vitamina C, vitamine del gruppo B e magnesio, oltre che un buon contenuto proteico.

proprietà e benefici dei baccelli di fave

È necessario, però, non trascurare effetti tossici specifici che le fave possono avere su alcune persone.

La rivista di nutrizione italiana “Nutrition Foundation of Italy”, dedica ampio spazio all’argomento, ricordandoci come il favismo, un’intolleranza alimentare che si manifesta nei confronti di molecole presenti nelle fave, possa essere fortemente nociva.

Il favismo deriva dal difetto congenito di un enzima normalmente presente nei globuli rossi, la glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, essenziale per la vitalità degli eritrociti e, in particolare, per i processi ossidoriduttivi che in essi si svolgono”.

Il favismo è diffuso in particolari aree geografiche e, nel nostro Paese, soprattutto in Sardegna.
“Questo difetto enzimatico si trasmette per via ereditaria tramite il cromosoma X: quindi il favismo colpisce in forma grave i maschi, mentre le femmine, portatrici sane, possono trasmettere il deficit genetico ai figli maschi, o ammalarsi di forme lievi.

La carenza di questo enzima provoca, dopo ingestione di fave da parte del soggetto affetto, un’improvvisa distruzione dei globuli rossi (emolisi), con la comparsa di anemia emolitica con ittero.

Questa tossicità specifica è determinata da due glucosidici pirimidinici presenti nei cotiledoni della fava, la vicina e la convicina”.
Al momento non esistono rimedi e soluzioni vere e proprie per prevenire le conseguenze del favismo, se non evitare di ingerire gli alimenti.

È una patologia che ha conseguenze importanti per chi ne è affetto; per questo motivo, per legge, i campi di fave sono sempre segnalati con cartelli specifici e la segnalazione deve essere presente anche nei negozi che vendono fave fresche.

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Concludendo però, le fave, che rientrano nella famiglia dei legumi, dovrebbero essere parte integrante di una dieta salutare perché i legumi sono buone fonti di proteine vegetali, fibra, micronutrienti e molecole ad azione protettiva.

Il consumo di legumi in linea generale, è associato alla prevenzione di malattie cronico-degenerative, come le malattie cardiovascolari, il diabete, l’obesità, la sindrome metabolica e alcune tipologie di cancro.

Per una dieta variata ed equilibrata è bene includere 2-4 porzioni a settimana di legumi. Tra l’altro i legumi si prestano a molteplici modalità di consumo e possono costituire un primo piatto, un secondo, o un contorno.

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