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Aria di mare e tiroide: chiarimenti

Se esiste una relazione tra aria di mare e tiroide, questa è traducibile con il rapporto tra iodio atmosferico e respirazione, una relazione sì benefica ma non determinante ai fini del corretto funzionamento tiroideo.

aria di mare e tiroide

L’Istituto Superiore di Sanità chiarisce il ruolo dello iodio sulla tiroide, specificando come si tratti di un apporto meramente nutrizionale.

“La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio”.

Respirare aria di mare e tiroide, non sarebbero legati da un punto di vista della cura.

L’apporto giornaliero di iodio necessario è stimato in 150 mcg/giorno per un adulto.

Tuttavia, la presenza di questo elemento negli alimenti e nelle acque è molto variabile e spesso troppo scarsa rispetto ai fabbisogni umani.

Lo iodio è contenuto soprattutto nel pesce di mare, nei crostacei, nei molluschi e nei prodotti caseari.

Il contenuto di iodio è invece molto scarso nelle verdure e nella frutta.

La profilassi iodica, quindi, una corretta procedura dell’assunzione di iodio (che non prevede un nesso tra aria di mare e tiroide) può aiutare nella prevenzione del gozzo endemico e degli altri disordini da carenza iodica.

Scrive in merito l’ISS: “La profilassi consiste in misure semplici come l’assunzione di sale iodato.

Nel nostro Paese il sale iodato è fortificato con 30 mg di iodio per chilo di sale”.

La relazione tra aria di mare e tiroide è, dunque, una leggenda?

aria di mare e tiroide

Il mare e le sue alghe forniscono la più grande riserva singola di iodio.

Nel dettaglio, così come pubblica la rivista l’European Thyroid Journal, il consumo di alghe o frutti di mare in generale non fornisce per la maggior parte delle popolazioni la principale fonte alimentare di iodio. 

Nella maggior parte dei paesi, questo requisito viene soddisfatto attraverso la iodizzazione del sale da cucina.

aria di mare e tiroide

L’impiego di sale iodato è consigliato nei gruppi a rischio come le donne incinte, i loro neonati, le donne in età fertile o quelle come i vegani le cui preferenze dietetiche non includono cibi contenenti iodio.

“Oltre all’assunzione alimentare, gli iodio volatili come lo iodio gassoso (I 2) rilasciati da alghe e altre alghe marine hanno dimostrato di svolgere un ruolo significativo nella generazione di aerosol atmosferico che porta alla formazione di nubi nelle zone costiere, compensando così parzialmente il riscaldamento globale dovuto ai gas serra.

Inoltre, l’aumento della deposizione di iodio nelle precipitazioni e l’assunzione di iodio gassoso atmosferico derivato dalle alghe possono aiutare a compensare i deficit globali di iodio”.

Ciò detto, la via principale per l’assorbimento dello iodio è attraverso l’intestino nel flusso sanguigno da dove viene trasportato alla tiroide e ad alcuni organi extratiroidei.

Guarda il video: Fino all’ultimo respiro

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