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Trekking sicuro: il decalogo dei viaggi a piedi

Perché si inizi un percorso di trekking sicuro si potrebbe chiarire che il trekking non è una passeggiata.

Sono molti i casi di cronaca che ci indicano come siano poche, rispetto ai viaggiatori in partenza, le persone che conoscono le regole per un trekking sicuro.

Gianni Carfagno, responsabile Trekking Roma (visita il sito qui) ci spiega alcune regole fondamentali per un trekking sicuro e quali le insidie che dovremmo valutare prima di partire, in particolare da soli.

 Prima di iniziare un’escursione a piedi è importante pianificare il percorso da seguire, senza improvvisare?

Gianni Carfagno Trekking Roma: A meno che non si tratti di una passeggiata in un parco cittadino, la pianificazione è fondamentale. Conoscere almeno “su carta” il percorso da seguire consente non solo di ridurre il rischio di smarrirsi, ma permette anche di stimare preventivamente e con buona approssimazione il grado di difficoltà del sentiero (soprattutto se non è dotato di segnaletica).

La conoscenza anche solo teorica del percorso permette inoltre di valutare, durante il trek, se la marcia sta procedendo come previsto e di scongiurare ritardi (con il conseguente pericolo di essere sorpresi dal buio della notte).

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Partire da soli per una destinazione da raggiungere a piedi è una condizione pericolosa?

Gianni Carfagno Trekking Roma: Affrontare da soli un’escursione è la condizione più rischiosa fra tutte quelle ipotizzabili. Persino le guide esperte preferiscono seguire percorsi sconosciuti, o anche conosciuti ma impegnativi, affiancandosi ad una seconda persona, preferibilmente ad un’altra guida.

Generalmente il trekking si pratica in ambienti naturali non antropizzati, a volte selvaggi e comunque inospitali. Se si è da soli anche un piccolo infortunio può costringere l’escursionista a fermarsi in zone isolate e difficilmente raggiungibili: la presenza di compagni di viaggio facilita la segnalazione di problemi alle autorità (il 112) e favorisce le eventuali operazioni di soccorso.
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Possiamo sintetizzare in alcuni passaggi le regole d’oro per escursioni e trekking in sicurezza?

Gianni Carfagno Trekking Roma: Come già accennato è importante affrontare le escursioni almeno in due persone, con uno studio preventivo anche solo teorico del percorso, e solo dopo averne valutato difficoltà e praticabilità.

Ma ci sono anche altre misure che permettono di prevenire o comunque di limitare i rischi.

Li sintetizzo:

  • – verificare le condizioni del tempo, anche attingendo a più sistemi di previsioni meteo; temporali e piogge intense possono moltiplicare le insidie, soprattutto per gli escursionisti inesperti.
  • – Dotarsi di abbigliamento tecnico, o almeno di scarpe da trekking.
  • – Portare nello zaino abbondante acqua e strumenti per l’emergenza: nastro telato (detto nastro americano), utilissimo soprattutto nel caso di rottura delle scarpe, copertina termica, giacca impermeabile, un fischietto, ed un indumento caldo di riserva, anche d’estate.

Quali sono le insidie della natura più pericolose secondo la Sua esperienza?

Gianni Carfagno Trekking Roma: Le maggiori insidie non sono nella natura ma in noi stessi, a cominciare dall’inesperienza e dalla sottovalutazione della difficoltà, per finire con la stima errata delle proprie condizioni di forma fisica.

La maggior parte degli incidenti più seri è causata dalla “scivolata” (ed ecco perché le scarpe da trekking sono fondamentali). In questo senso possono risultare utili anche i bastoncini da trekking.

Se guardiamo alle statistiche degli infortuni occorsi in escursione, gli animali rappresentano un pericolo minore (es. cinghiali, vipere, etc.); fa eccezione la zecca, che colpisce l’uomo con buona frequenza e può causare malattie importanti. Per prevenirne il morso è consigliabile non sdraiarsi sui prati (in particolare dove pascolano bovini e ovini) ed evitare di lasciare scoperte braccia e gambe.

In caso di obiettive difficoltà, è una buona prassi portarsi in una zona il più possibile aperta, visibile e raggiunta dal segnale telefonico; quindi, contattare il 112 e seguire le indicazioni fornite.

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