Cinema e Serie

Oppenheimer: recensione del film di C. Nolan

“Non voglio vivere la vita con la paura di sbagliare” chiosa Frank il fratello di Robert Oppenheimer, il fisico fautore della bomba atomica che causò con il suo utilizzo 210.000 morti civili in Giappone nel 1945 e che pose fine al lungo secondo conflitto mondiale tra le forze dell’Asse (Germania – Italia -Giappone) e quelle degli Alleati (Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Unione Sovietica, Cina).

L’universo di Oppenheimer si costella di numerosi personaggi, personaggi-ombra, personaggi-anima che riflettono instancabilmente il dubbio e l’errore etico della scelta di avviare il Progetto Manhattan, il progetto della costruzione dell’arma nucleare, arma di distruzione di massa, voluto dal generale Groves (Matt Damon).

Oppenheimer

La guerra non è lo sfondo, la guerra è lo scenario in cui si muove Oppenheimer, un contesto che influenza e decide, di fronte ai cui orrori, urgenti si pongono le risposte della politica e della società, dell’Accademia e dei militari.

eCommerce Farmad

E se la società americana prima del Maccartismo e, quindi, della persecuzione del pensiero socialista e comunista negli Usa, è animata da un pensiero “comunardo” di rivoluzione politica, è pur vero che dal ritratto di Nolan, Oppenheimer ci appare vivo di intellettualismo, e si affilia seppur non come attivo militante, al pensiero socialista finanziando la parte repubblicana spagnola della guerra civile del 1936, contro le forze monarchiche guidate dal generale Francisco Franco, che, vincitore, instaurò una dittatura governando la penisola iberica fino al 1975.

Il film Oppenheimer è strutturato in tre blocchi temporali che si sviluppano in 181 minuti di narrazione, in cui si alternano il colore e il bianco e nero, e quel fil rouge di coscienza di star cambiando parte della storia futura.

Film immenso e immerso nella compresenza di principi etico- scientifici e politici, Oppenheimer trova la sua intima voce in un altro personaggio – anima Einstein, confratello ebreo in fuga dalla follia antisemita hitleriana.

Einstein demarca quel limite tra ricerca fisica e politica, riflettendo sul valore del progresso e sulle conseguenze (atroci) che vanno considerate perché laceranti per l’uomo, lo scienziato e il mondo.

L’incontro con il presidente Truman (Gary Oldman) è l’apice della dicotomia del racconto di Nolan dove la morale e l’etica della scienza si infrangono sui dictat del conflitto mondiale.

Oppenheimer

Meschinità umana e vendetta circolano come serpe silenziosa intorno al fisico Oppenheimer che sarà coinvolto in una pubblica inchiesta scatenata dal politico Lewis Strauss (Robert Downey jr), un estenuante interrogatorio sulla scelta della Commissione per l’energia atomica di scegliere Oppenheimer come membro, nonostante le sue simpatie comuniste e l’avversione per la costruzione della bomba all’idrogeno.

Il film (imperdibile) è stato ispirato dal romanzo biografico, Premio  Pulitzer, di Kai BirdMartin Sherwin: Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica (Garzanti).

 Leggi anche: After Work il nuovo film di Erik Gandini. Recensione

 

 

 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *