Vivere Meglio

Ottimismo: migliora il sonno e il benessere mentale

Considerare i lati migliori della realtà, il cosiddetto ottimismo, è fonte interesse scientifico, infatti, secondo quanto rilevano ricercatori dell’Illinois (USA) e dell’Università di Boston, esisterebbe una connessione rilevante tra dormire bene, vivere a lungo e ottimismo.

In termini più specifici possiamo affermare quanto l’ottimismo sia un valido alleato dell’anti-stress capace di aiutarci ad evitare quell’agitazione notturna che ci impedisce di riposare serenamente.

Lo studio dell’Illinois, pubblicato sul Behavioral Medicine, è stato realizzato nel 2015 e constatava una migliore salute cardiaca su un vasto campione di 3548 adulti e giovani compresi in un’età tra i 32 e i 51 anni.

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Di ciascun soggetto è stata rilevata la predisposizione al pensare “positivo” per poi rispondere a un questionario che indagava sulle loro abitudini diurne e notturne e appunto sulla qualità del sonno.

I risultati sono notevoli, in quanto il 78% delle probabilità maggiori di riferire una migliore qualità del sonno era proprio degli “ottimisti”, questi soggetti non solo dormono meglio ma vivono in condizioni di salute migliori. Questo dato si confronta con i soggetti tesi che stentano a riposare e che riportano una percentuale del 74% di probabilità in più di soffrire d’insonnia e di sonnolenza diurna.

Gli studi dell’Università di Boston, invece, hanno analizzato un campione di 69.744 donne e 1.429 uomini, rispondendo ai sondaggi i soggetti hanno riportato la stessa connessione stavolta sull’aspettativa di vita: “le persone più ottimiste mostravano in media una durata della vita dell’11-15% più lunga.  Gli stessi mostravano inoltre una probabilità di raggiungere gli 85 anni, rispetto alle persone meno ottimiste, del 50-70% maggiore”.

 

Spiegare questa connessione significa, in altri termini, definire il problema cui ci riferiamo: l’insonnia rappresenterebbe un’incapacità dell’individuo di immaginare un futuro migliore del presente e l’incapacità di pensare al futuro come una fonte di novità positive capaci di migliorare lo stato delle cose.

I soggetti ottimisti, invece, meno predisposti a ipertensione, obesità e con aspettative di vita più lunghe, godono di una risorsa psicologica in più, ovvero, quest’ottimismo disposizionale li aiuterebbe a soffrire meno in termini di salute e a registrare una qualità del sonno decisamente migliore di un pessimista.

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