Medicina

Estate a rischio calcoli renali

I calcoli renali sono piccole aggregazioni di sali minerali, detti anche sassolini, che si depositano nel tratto urinario.

Ne soffre 1 italiano su dieci.

L’estate è un momento delicato per chi è a rischio calcoli renali, sono 4 i casi su 10 che, anche dopo una cura, ne rimane colpito nuovamente.

Il rischio di disidratazione è più elevato in estate, causa, uno stile alimentare errato ricco di proteine animali e sale che favorisce questo tipo di disturbo.

L’acqua è il migliore alleato, per cui i nefrologi consigliano l’assunzione giornaliera di almeno 2 Lt di acqua, soprattutto, nel periodo estivo.

Bere più acqua significa volumizzare le urine e favorirne flusso e fuoriuscita.

Un errore comune è l’eliminazione di latte, formaggi e yogurt.

Il calcio riduce l’escrezione urinaria dell’ossalato, uno dei componenti principali dei calcoli ma aumenta la cristallizzazione degli ossalati a livello intestinale, che non concorrono così alla formazione dei calcoli.

Limitate, invece, gli zuccheri semplici e i grassi saturi prediligendo carboidrati complessi e olio di oliva.

Bene le proteine vegetali.

Se cambiando lo stile alimentare in questo senso e assumendo molta acqua non si arrivasse a una restrizione del problema ai reni allora, si può provare con gli agrumi che sono una naturale fonte di citrato ottima quanto un farmaco.

Citrato, presente soprattutto, nei limoni, una concentrazione 5 volte più alta rispetto alle arance.

Mezza tazza di succo puro di limone può rappresentare un valido aiuto.

I calcoli possono anche non recare fastidio, il problema insorge quando si incastrano nei condotti provocando un forte dolore.

I più comuni si producono nei reni o nella colecisti incagliandosi nelle vie urinarie o nelle vie biliari.

In questo caso bisognerà favorire la fuoriuscita dei sassolini.

Trattare i calcoli renali significa aspettare l’espulsione dei sassolini aiutandosi nella tolleranza del dolore con la somministrazione di antidolorifici.

Micheal Cima del Massachusetts Institute of Technology, e Brian Eisner, condirettore del Kidney Stone Program del Massachusetts General Hospital di Boston, in uno studio pubblicato di recente su Nature Biomedical Engineering, hanno presentato una strategia utile a favorire l’uscita dei sassolini.

I due ricercatori hanno testato sulle cellule umane di uretere diciotto medicinali già usati per la pressione alta o il glaucoma, con l’obiettivo di allargare l’uretere per lasciar passare il calcolo.

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