Una dieta iper proteica è un regime alimentare caratterizzato da scarsità o assenza di carboidrati e ricco di grassi oltre che di proteine.
La dieta iper proteica, proprio per l’assenza di carboidrati, produce la chetosi, produce, cioè, corpi chetonici e acidosi metabolica che per essere smaltiti necessitano del forte impegno epatico e renale producendo uno stato di disidratazione.
La scarsità dei carboidrati, inoltre, adducendo una certa difficoltà di utilizzazione dei grassi di riserva che producono energia arresta, in realtà, la perdita di peso.
Cosa succede all’organismo con un carico eccessivo di proteine?
Le proteine, quasi sempre e quasi tutte di origine animale, aumentano il carico acido e quindi la demineralizzazione ossea e la perdita di calcio con le urine.
Questi i motivi per cui gli integratori proteici devono avere un uso limitato nel tempo e sono controindicati nei casi di patologia renale ed epatica come anche in gravidanza e nei soggetti molto giovani.
Avvertenza particolare, anche per chi consuma abitualmente salumi e formaggi, perché nonostante il gusto piacevole, questi non sono alleati, in particolare, dei nostri reni.
Per la salute di questi organi così importanti è fondamentale un’alimentazione sana ed equilibrata. Un eccesso di proteine, fosforo e potassio sono da evitare.
L’Associazione nazionale dei dietisti (www.andid.it) ha redatto un elenco di consigli per una prevenzione delle malattie renali, patologie che riguardano ben cinque milioni di italiani. Tra i consigli più generali troviamo: il controllo regolare della glicemia, il controllo della pressione sanguigna. Dopo il diabete la causa più frequente di danno renale è la pressione del sangue elevata. Il livello di pressione normale è 120/80.
Seguire un’alimentazione che prediliga frutta e verdura in abbondanza poiché sono alimenti che hanno poche calorie e tante vitamine antiossidanti.
Consumare ad ogni pasto cereali come pasta, riso, farina di mais, pane, biscotti. Consumare molti legumi, almeno 2 volte alla settimana.
Parliamo della salute delle ossa.
La dieta chetogenica, ad esempio, la cui prerogativa è l’alto consumo di proteine animali, di per sé non rappresenta un pericolo, ma di certo presenta degli aspetti negativi da non sottovalutare, come calcoli renali, carenze di vitamine e minerali, diminuzione della densità minerale ossea, disturbi gastrointestinali e un aumento del rischio di colesterolo e malattie cardiache.
Uno studio pubblicato sul Journal of Gerontology: Medical Sciences, ha valutato i rischi per le ossa di una dieta iper proteica, un rischio che le donne in post menopausa non devono sottovalutare.
Lo studio ha coinvolto 28 donne in post menopausa con un’età compresa tra i 43 e gli 80 anni.
Quindici donne dovevano seguire una dieta senza carne integrata con altre fonti di proteine come legumi, latticini e uova.
La dieta delle rimanenti 13 partecipanti era invece composta per il 30 per cento da proteine, il 40 per cento delle quali proveniva da carne di maiale magra mentre il restante 60% composto da legumi, latticini e uova.
Alla fine delle 12 settimane, le partecipanti avevano perso di 8 chili e mezzo.
Il gruppo che aveva seguito un regime più ricco di proteine, provenienti anche dalla carne, era andato in contro a una perdita ossea.
I ricercatori americani affermano che l’impatto delle proteine assunte con la dieta sulle ossa rimane controverso. Ciononostante “Le ossa sono sottoposte a un continuo processo di costruzione demolizione e la velocità con cui avvengono questi due eventi determina la densità delle nostre ossa”.
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