Le mandorle, come tutta la frutta secca, rappresentano uno snack salutare in termini di colesterolo “buono” e di conseguenza per il cuore.
Il ruolo delle mandorle, non si limita a sfavorire l’occlusione delle arterie ma, come constata una ricerca pubblicata dal Journal of Nutrition, si estende a quello di depuratore vero e proprio, migliorando la funzionalità del colesterolo Hdl e riducendo il rischio di infarto, ad esempio.
La nutrizionista Penny Kris-Etherton ha analizzato in maniera dettagliata l’azione delle mandorle su un campione di volontari per l’Università della Pennsylvania, riuscendo a mostrare come gli effetti sortiti da uno snack a base di mandorle fossero rilevanti in termini di salute cardiovascolare.
Il campione preso in esame è stato suddiviso in due gruppi, uno consumava uno snack di mandorle l’altro un muffin alla banana.
All’esame del sangue, il gruppo che si era alimentato di frutta secca per una piccola porzione di 43 grammi, mostrava una funzionalità maggiore del colesterolo buono Hdl.
Cosa significa?
“Le particelle di Hdl sono molto piccole quando si formano.
Sono come sacchetti della spazzatura, inizialmente vuoti e poi più ampi e rotondi man mano che raccolgono il colesterolo Ldl, cosiddetto “cattivo”, dai vasi per portarlo al fegato e farlo eliminare.
L’Hdl si divide in cinque diverse “popolazioni”: abbiamo valutato l’entità di ciascuna per capire se quella dell’Hdl più “gonfio” di colesterolo fosse più abbondante dopo la dieta con le mandorle come snack, segno di un incremento della funzionalità dell’Hdl stesso.
Accade proprio così: la frazione di colesterolo Hdl più grosso cresce del 19 per cento, la funzionalità del 6,4 per cento. Significa che l’Hdl sta facendo ancora meglio del solito il suo lavoro di spazzino, recuperando più colesterolo in circolo”.
In soggetti con problemi di obesità si certifica una riduzione del 7% di colesterolo Ldl e si evince come la preferenza di uno snack a base di mandorle, anche in questi casi, sia un modo efficace per migliorare la salute cardiovascolare soprattutto per le fibre e i grassi polinsaturi che esse contengono.
L’importante è la moderazione.
La porzione consigliata giornaliera non supera i 30 grammi, variando la qualità della frutta secca a causa delle diverse proprietà e, quindi, azioni che ne determinano.
Le mandorle si caratterizzano per una qualità antiossidante inferiore rispetto a noci e nocciole ma risultano più ricche di vitamina E nonché di proteine vegetali.