Alimentazione

Folati: cosa sono

I folati sono un elemento essenziale per assicurare al nostro organismo uno stato di benessere.

La loro importanza emerge già nel Novecento, quando l’ematologa Lucy Wills, negli anni ’30 a individuò per la prima volta in alcuni composti bioattivi, all’epoca sconosciuti, presenti nel lievito di birra, una possibile terapia per l’anemia macrocitica delle gestanti.


Alla carenza di folati, la Scienza, oggi, adduce una possibile concausa del declino cognitivo
, associata insieme all’iperomocisteinemia ad alcune forme di demenza, all’osteoporosi e all’aumento del rischio oncologico.

Il termine “folato” identifica le forme vitaminiche naturalmente presenti negli alimenti.

folati

Negli anni ’90, l’Institute of Medicine (IOM), grazie a studi sulla biodisponibilità dei folati nei singoli alimenti, così come scrive la rivista Nutrition Foundation of Italy, stimò che la quantità di folati alimentari assorbiti a livello intestinale era circa del 50% rispetto a quella da alimenti fortificati.

In seguito è stato dimostrato che diete con un buon apporto di folati (ricche di frutta e verdura) sono in grado nel complesso di aumentare la folatemia con effetti simili a quelli dei supplementi.
I folati svolgono numerose funzioni fondamentali nell’organismo.

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“Innanzitutto, sono cofattori essenziali per la sintesi di nucleotidi e amminoacidi, e quindi degli acidi nucleici e delle proteine”.

Ciò spiegherebbe come mai siano indispensabili nei processi di crescita e riproduzione cellulare (come ad esempio nello sviluppo prenatale) e per tutti quei tessuti caratterizzati da cellule a rapida proliferazione (come sangue, pelle, midollo osseo e mucosa gastrointestinale).

Inoltre, in stretta sinergia con la vitamina B12, questi partecipano alla sintesi dell’emoglobina, e sono considerati perciò vitamine antianemiche, e sono coinvolti nella rimetilazione dell’omocisteina a metionina.

L’apporto minimo quotidiano di folati in grado di soddisfare il fabbisogno di una popolazione adulta sana è in media pari a 400 μg/die.

L’assunzione giornaliera raccomandata è di 600 μg per la donna in gravidanza e di 500 μg durante l’allattamento.

 

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