La prevenzione delle malattie legate al freddo inizia dalla temperatura degli ambienti in inverno.
Le linee guida dell’OMS per l’alloggio e la salute raccomandano una temperatura degli ambienti in inverno minima di 18 °C per prevenire questo genere di malattie.
La temperatura degli ambienti in inverno ha determinato, secondo quanto rilevato da un piccolo studio pubblicato su Nature Communications, una qualità del sonno differente nei partecipanti all’analisi.
Questo studio sulla temperatura degli ambienti in inverno, seppur esplorativo, ha rilevato, infatti, come la pressione arteriosa fosse influenzata dalla durata del sonno e da fattori psicologici.
Suddivisi gli alloggi in “casa modello” e “casa privata” con temperature diversificate, la casa modello è stata riscaldata sui 20°, si evidenziava come la durata del sonno fosse più lunga nella casa modello per tutti i soggetti.
“Questo può essere ulteriormente valutato in futuro, scrivono i ricercatori.
Ancora secondo come mostrato dallo studio, in Giappone la temperatura media nei soggiorni e nelle camere da letto era rispettivamente di 16,8 °C e 12,8 °C.
Si è riferito che la temperatura degli interni in inverno mostrava forti associazioni con la pressione arteriosa sistolica al mattino: “ha una sensibilità significativamente maggiore ai cambiamenti della temperatura interna (aumento di 8,2 mm Hg/diminuzione di 10 °C) rispetto a quella serale (aumento di 6,5 mm Hg/diminuzione di 10 °C).
Gli studi suggeriscono anche che la bassa temperatura interna in Giappone potrebbe essere un rischio di aumento mattutino della pressione arteriosa”.
La pressione arteriosa, a sua volta, è influenzata dalla durata del sonno e da fattori psicologici.
“Durante la pandemia di COVID-19, le persone sono rimaste a casa e sono state stressate durante questi 2 anni.
Per prevenire eventi cardiovascolari a casa, dovrebbe essere implementato un ambiente termico interno adeguato in tutta la società, soprattutto nella stagione invernale” scrivono gli scienziati.