Modalità Goblin: sciatti e ribelli
L’università di Oxford definisce la “modalità Goblin” come un comportamento impenitentemente autoindulgente caratterizzato da pigrizia e sciatteria contro ogni forma di aspettativa sociale.
Se rientri oltre le due e ti svegli ancora stanco ed esci di casa in tuta e ciabatte, ecco che si in modalità Goblin.
Modalità Goblin è, in realtà,un termine gergale che è apparso nel 2009 per la prima volta su Twitter facendosi rapidamente strada su giornali e riviste dopo essere stata twittata con un titolo derisorio.
Dopo qualche mese modalità Goblin sabota la derisione e diventa simpaticamente di dominio popolare.
Oxford ci ricorda che la notorietà pop dell’espressione modalità Goblin si sia acuita con la fine del blocco Covid, quando si sono allentate in molti paesi le restrizioni sociali e le persone si sono avventurate fuori di casa con maggiore regolarità.
A cosa deve la sua popolarità quest’espressione?
Per quanto ci riferisce Oxford, “apparentemente ha catturato lo stato d’animo prevalente di individui che rifiutavano l’idea di tornare alla “vita normale” e si ribellavano agli standard estetici sempre più irraggiungibili e agli stili di vita insostenibili esibiti sui social media”.
Ben Zimmer, linguista e lessicografo americano racconta come la modalità Goblin parli davvero ai tempi e allo zeitgeist, ed è certamente un’espressione del 2022.
Le persone guardano alle norme sociali in modi nuovi. Dà alle persone la licenza di abbandonare le norme sociali e abbracciarne di nuove.
Un vero e proprio fenomeno sociale, tanto che Casper Grathwohl, Presidente di Oxford Languages, interviene sull’argomento dichiarando:
“Speravamo che il pubblico sarebbe stato felice di essere coinvolto nel processo, ma questo livello di coinvolgimento nella campagna ci ha colto totalmente di sorpresa.
La forza della risposta evidenzia quanto sia importante il nostro vocabolario per comprendere chi siamo ed elaborare ciò che sta accadendo al mondo che ci circonda.
Dati gli anni di pandemia, la “modalità Goblin” è in sintonia con tutti noi che ci sentiamo un po’ sopraffatti a questo punto.
È un sollievo riconoscere che non siamo sempre i sé idealizzati e curati che siamo incoraggiati a presentare sui nostri feed Instagram e TikTok.
Ciò è stato dimostrato dalla drammatica ascesa di piattaforme come BeReal in cui gli utenti condividono immagini di se stessi inedite, spesso catturando momenti autoindulgenti in modalità Goblin.
Le persone stanno abbracciando il loro Goblin interiore”.
Emiliana Chiarolanza
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