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Bugie in tavola, Teneroni è fake news

Diffondere una fake news equivale a diffondere in maniera malsana ansie e paure nei cittadini che nella maggior parte dei casi non dispongono degli strumenti adeguati a operare una distinzione tra ciò che è un fatto e ciò che è spesso un’invenzione.

È allarme nel napoletano per una notizia menzognera, una fake news secondo cui una bambina avrebbe contratto un virus dopo aver cenato con i Teneroni di Modena, una sorta di hamburger di prosciutto cotto che piace soprattutto ai bambini.

La notizia è falsa, non esiste alcun ricovero in merito al Santobono, l’Ospedale pediatrico di Napoli, come dichiara la donna in questo messaggio audio WhatsAapp.

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È la salute la prima a soffrire di gravi conseguenze causate proprio dalla disinformazione così diffusa nutrendo ansie ipocondriache e danneggiando anche l’economia di prodotti inutilmente incriminati.

In molti casi i prodotti di cui si (s)parla rappresentano la base dell’alimentazione quotidiana ma sono falsi da sfatare.

Esiste un’indagine CEIS-EEHTA, riportata dal Corriere della Sera, per cui, su un campione di 1.600 persone ogni 10 intervistati ben 6 avrebbero condiviso una fake news, una notizia falsa, pur non ritenendola attendibile.

Ma nell’ambito della salute è molto complicato operare una distinzione tra vero e falso ma soprattutto che effetti hanno questi sulla società?  Si parla di falsa informazione che danneggia le persone, la maggior parte delle notizie false rilevate, ben il 92,4 per cento Corriere della Sera, riguarderebbero i vaccini, il 3,3 per cento lo screening per la prevenzione del tumore alla prostata, il 2,2 per cento lo screening al colon-retto e il 2,1 per cento lo screening alla mammella.  

L’analisi dei dati raccolti registra un esito preoccupante poiché con la diffusione a macchia d’olio del falso nella maggior parte dei casi si scatena un certo panico data l’impossibilità di stabilirne la falsità o la veridicità come è accaduto oggi sul messaggio del falso ricovero.

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