Approvato mercoledì, il decreto “Rilancio” rafforza il Servizio Sanitario Nazionale destinando alla sanità 3,25 miliardi di euro.
L’obiettivo del Governo, anche vista l’attenzione verso figure quali l’infermiere di quartiere e le strutture extraospedaliere quali le Rsa, è rafforzare la rete sanitaria territoriale.
Si avvia, infatti, un potenziamento, con il decreto “Rilancio”, dei dipartimenti di prevenzione nonché la nascita delle Usca, unità speciali di continuità assistenziale formate da medici di guardia e speciali ambulatori per seguire le persone positive.
Nel dettaglio, le Usca adempiranno alle cure dei positivi non ricoverati in ospedale.
Rilascia alla stampa il Ministro Speranza che si tratta di misure preventive nell’ottica di una seconda ondata di contagio.
Incrementata, inoltre, la rete dei controlli nelle residenze sanitarie assistite (Rsa), anche con il supporto di medici specialisti.
61 milioni di euro destinati a personale e servizi.
In continuità col progetto di assistenza territoriale e potenziamento delle risorse, 9.600 nuovi infermieri saranno assunti in supporto delle Usca, un investimento di 332.640.000 euro.
Gli infermieri di quartiere, previsti 8 infermieri ogni 50mila abitanti, avranno il compito non solo di monitorare la griglia del contagio ma evitare l’isolamento domiciliare, assistendo persone con malattie croniche, forme di disabilità e disturbi di tipo psichico.
Un supporto economico di 10 milioni di euro per la disponibilità del personale infermieristico in supporto di studi di medicina generale, per fronteggiare l’emergenza.
Con il decreto “Rilancio” la percentuale delle persone seguite a casa passa dal 4% al 6,7%, portando l’Italia sopra la media Ocse ferma al 6%.
Raddoppiano anche i servizi per pazienti under 65.
Il decreto, ancora, raddoppia i letti della terapia intensiva che diventano, permanenti, 11.091.
Previste, infine, acquisizioni di nuove ambulanze ad alto biocontenimento per i trasferimenti dei pazienti infetti, e incentivi al personale dell’Ssn.
Stabilite nuove assunzioni di medici e l’incremento di 4.200 borse di specializzazione, nel dettaglio, per anestesia e rianimazione, pneumologia, malattie infettive e medicina d’urgenza