Le carote sono radici commestibili della pianta erbacea della famiglia delle Apiaceae.
La Daucus carota, questo il suo nome botanico, cresce nelle zone miti dal clima temperato.
Le carote appartengono alla stessa famiglia del finocchio, del sedano e alcune erbe aromatiche come aneto e prezzemolo.
Conosciamo, delle carote, diverse tipologie, come le carote viola e quelle gialle, probabilmente le più antiche, anche se è la varietà arancione quella più coltivata e più apprezzata a livello globale.
La parte solitamente consumata della carota è la radice, tuttavia in alcune preparazioni culinarie possono essere utilizzati anche gambi e foglie.
Queste radici sono composte essenzialmente da acqua e fibra ma è presente nella radice anche un modesto contenuto di carboidrati.
Grazie al loro alto contenuto di vitamine, soprattutto la vitamina A, e minerali come lo zinco, queste radici hanno forti caratteristiche antiossidanti, infatti, soprattutto per l’azione dello zinco, aiutano l’organismo a contrastare i radicali liberi e di conseguenza, contrastano l’invecchiamento della pelle in modo efficace.
Tra i vegetali queste radici si distinguono per l’alto apporto di carotenoidi.
I carotenoidi sono pigmenti naturali dalla caratteristica azione antiossidante: il beta-carotene, è tipico delle varietà arancioni, e la luteina e il licopene, sono, invece, caratteristici rispettivamente delle cultivar gialle e rosse.
Le varietà viola di carota, meno comuni, devono invece il colore alla presenza di antocianidine, antociani appartenenti alla famiglia dei flavonoidi.
Nella parte esterna di tutte le varietà di carota è generalmente rilevante anche il contenuto di altri polifenoli, inclusi l’acido clorogenico e caffeico.
Al beta-carotene viene riconosciuto sia un contributo al mantenimento della salute della pelle, per esempio per l’effetto di protezione dalle radiazioni UV, sia un ruolo come precursore della vitamina A.
Scrive sulle proprietà della carota la rivista Nutrition Foundation of Italy:
“Per quanto riguarda la luteina, uno dei pigmenti naturalmente presenti nella macula oculare, le ricerche più recenti evidenziano invece un ruolo specifico nella protezione della retina e quindi nella prevenzione delle malattie degenerative dell’occhio”.
Come consumarle.
Queste radici si possono consumare crude, tagliate alla julienne o a fiammifero per arricchire le nostre insalate.
Nonostante comunemente si pensi che consumate crude preservino tutte le loro proprietà, queste radici aumentano, invece, la loro biodisponibilità di betacarotene consumate lesse.
A differenza di altri vegetali, la carota aumenta la generosità delle loro caratteristiche semplicemente lessate e condite con un filo d’olio extra vergine d’oliva.
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