Alimentazione

Albicocca proprietà e benefici

L’albicocca è il frutto del Prunus armeniaca, una pianta di origine cinese.

La pianta dell’albicocca fu introdotta prima in Armenia, da cui prende il nome botanico, e dopo, grazie a Romani e Arabi giunse nella zona mediterranea.

Del genere Prunus, al pari di pesco, ciliegio e mandorlo, l’albero dell’albicocca appartiene alla famiglia della Rosacea.

sentobene gocce auricolari

La sua fioritura è precoce.

Mentre, infatti, gli altri Prunus, fioriscono in tarda primavera, l’albicocco fiorisce al principio della stagione primaverile, ragione che lo rende più vulnerabile alle possibili gelate della stagione.

Il frutto, una drupa, è tipico dell’avvio dell’estate.

albicocca

Proprietà.

Il frutto dell’albicocca contiene perlopiù acqua.

Il suo apporto calorico è modesto, anche rispetto ai frutti estivi dello stesso genere.

Il contenuto di fibre determina il potere saziante e favorisce il benessere intestinale.

La colorazione si deve all’elevato contenuto di carotenoidi che, insieme alla vitamina C e al licopene, contribuiscono alle difese antiossidanti dell’organismo.

Sul fronte dei minerali, l’apporto più consistente è quello di potassio e, in misura minore, di magnesio.

Entrambi utili nei mesi estivi, in cui la sudorazione richiede  il reintegro di liquidi e minerali.

Scrive la rivista Nutrition Foundation of Italy : “Una porzione di albicocche è pari ad almeno due-tre frutti (un frutto denocciolato pesa in media 35 grammi).

Nelle albicocche disidratate la perdita d’acqua corrisponde all’aumento del contenuto energetico (da zuccheri), ma anche di altri nutrienti, primo tra tutti il potassio, oltre al fosforo, al ferro e ad alcune vitamine (E, A, niacina).

Infine, un cenno merita il profilo delle albicocche sciroppate: prima di essere conservate nello sciroppo, di per sé fonte di ulteriori zuccheri e calorie, i frutti vengono cotti, perdendo quindi gran parte del contenuto vitaminico che li caratterizza”.

 Curiosità.

Il seme contenuto nel nocciolo dell’albicocca si chiama armellina: se ne ricava un’essenza aromatizzante di sciroppi, liquori, amaretti.

Tale impiego, limitato e controllato, è privo di rischi.

albicocca

 Le armelline, infatti, contengono amigdalina che, ingerita, libera acido cianidrico, altamente tossico. La soglia di tossicità, secondo l’Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (EFSA) è pari a tre armelline piccole (370 mg di amigdalina) per gli adulti e mezza armellina piccola (60 mg di amigdalina) per i bambini.

Il consumo del frutto denocciolato del tutto privo di rischi.

 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *