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Intolleranze alimentari e allergia agli acari

Le intolleranze alimentari sono definite come reazioni avverse agli alimenti, cioè manifestazioni cliniche indesiderate ed impreviste causate dall’assunzione di uno specifico alimento.

Le intolleranze alimentari possono essere di natura tossica, vere e proprie contaminazioni batteriche, da tossine e da sostanze chimiche di sintesi, e non tossiche, dovute a una ipersensibilità, ancora possono essere miste.

Sono classificate, inoltre, come allergie alimentari secondarie, quelle forme di reazioni che si sviluppano in soggetti allergici verso una forma primaria.

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Questa forma primaria di allergia può essere l’allergia agli acari della polvere oppure ai pollini e si manifesta con l’assunzione di specifici alimenti.

Sono bambini e adolescenti, perlopiù, soggetti inclini a questo tipo di manifestazione allergica, ma possono comparire anche in età adulta.

Il fenomeno di queste intolleranze alimentari legate ad altri tipi di allergie primarie è oggetto di un articolo comparso sul sito www.sosacari.it ad opera dell’associazione Respiriamo insieme, che ha dato il via a questa campagna informativa.

In pratica, così come spiegano gli autori: “alcune proteine degli alimenti sono simili agli allergeni primari inalanti.

A causa di questa somiglianza (detta “omologia”) queste proteine (dette “cross-reattive”) sono quindi in grado di scatenare fenomeni di reazione allergica per contatto e per ingestione”.

Esiste, dunque, un collegamento biologico tra allergia agli acari e intolleranze alimentari come quella a crostacei e molluschi.

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Entrambe le categorie, infatti, appartengono al phylum degli artropodi e hanno, di conseguenza, alcune proteine in comune.

Questa reazione incrociata si riscontra nelle persone con allergia agli acari della polvere che manifestano reazioni avverse riconoscibili come intolleranze alimentari, relative a gamberi e scampi, vongole e cozze, ostriche e granchi, aragoste e telline.

Il fenomeno si addebita alla tropomiosina, una proteina che regola la contrazione del muscolo scheletrico negli artropodi e che è presente in forme molto simili negli acari, nei crostacei e nei molluschi.

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Scrive www.sosoacari.it in merito: “Fino al 15% dei soggetti altamente sensibilizzati agli acari della polvere è anche reattivo ai crostacei.

Tuttavia, questo non vuol dire che chi è allergico agli acari non deve mangiare crostacei o molluschi, o rischi qualcosa facendolo.

In alcune persone questa allergia alimentare si sviluppa, in altre no.

Inoltre, l’allergia ai crostacei non è una controindicazione all’immunoterapia (AIT) contro gli acari.

 

Leggi anche: Acari della polvere e salute intestinale

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