La siccità estiva agisce da concausa al dramma degli incendi boschivi che infuriano con sempre più frequenza in tutta l’Europa mediterranea.
Le previsioni non sono rosee, e già in un documento risalente al 2017 pubblicato dalla rivista Nature, si constatava che gli effetti climatici sarebbero diventati più forti scalzando fuori politiche di prevenzione degli incendi, in quanto inadeguate al crescente fenomeno.
La siccità estiva tuttavia come fattore concomitante alle condizioni di umidità preesistenti, ma di significativa importanza.
Scrivono i ricercatori: “Mostriamo una relazione statisticamente significativa tra il fuoco e la siccità estiva della stessa estate nella maggior parte delle regioni, mentre le condizioni climatiche antecedenti giocano un ruolo relativamente minore, tranne che in poche ecoregioni specifiche”.
Se è vero che, stando al documento citato, gli incendi boschivi sono un processo naturale complesso associato a fattori di diversa origine, si evidenzia come il clima e le condizioni meteorologiche, le attività umane e le condizioni della vegetazione siano da annoverare come elementi correlati e influenti sul fuoco.
Il team di ricercatori evidenzia, d’altro canto come la propagazione del fuoco sia un altro problema da analizzare, e quindi, il vento presente nelle regioni analizzate.
Esiste un legame tra clima e fuoco che è “spesso analizzato sotto l’ipotesi intermedia di produttività del fuoco che suggerisce che l’attività del fuoco raggiunge due minimi, uno dominato da alti valori di siccità estiva (aridità) dove la propagazione del fuoco è per lo più limitata dalla quantità di combustibile, e un altro caratterizzato da bassa aridità dove i combustibili sono abbondanti e gli incendi sono principalmente limitati dal contenuto di umidità del combustibile”.
In altre parole, gli ecosistemi di tipo mediterraneo possono essere considerati ecosistemi “intermedi”, in cui sia l’umidità che la struttura del combustibile possono svolgere un ruolo nel modellare regimi e condizioni di incendio.
C’è da rilevare senz’altro che condizioni di siccità estiva e temperature elevate concomitanti promuovano gli incendi più vasti nell’Europa meridionale, nelle regioni mediterranee spagnole, nell’intera penisola iberica, nella Francia meridionale, Italia e Grecia.