Società e Cultura

Bullismo a scuola: lo spot Telefono Azzurro

Riconosciuto come un grave problema sanitario, il bullismo a scuola tra bambini ha conseguenze profonde fisiche e psicologiche su entrambe le parti coinvolte: i bulli e le vittime.

Da questa consapevolezza nasce lo spot sul bullismo a scuola di Telefono Azzurro (guarda lo spot qui) perché sia, quello della denuncia e della richiesta d’aiuto, un percorso più fluido e sereno.

Il bullismo comprende atti aggressivi e intenzionali condotti ripetutamente e nel tempo contro le vittime per controllarle.

La vittima ha capacità limitate di far fronte alla situazione violenta, nonostante i danni personali, a causa del potere dominante dell’autore del reato rispetto alle vittime.

La rivista Plos One ci ricorda come il bullismo si manifesti in forme dirette come attacchi fisici (spinte, calci, colpi) e molestie verbali (insulti, provocazioni o minacce, molestie sessuali), o in forme indirette come aggressioni sociali (esclusione sociale, diffusione di voci, pettegolezzi ).

bullismo a scuola

Particolarmente vulnerabili adolescenti e i giovani che rientrano tra i gruppi sensibili al bullismo a causa della loro elevata dipendenza dalle cure degli altri e della minore autonomia.

Secondo quanto scrivono i ricercatori sulla rivista Plos One, questa fragilità si riconduce a un periodo della crescita transitorio, in cui l’influenza dei pari è un importante fattore e il bullismo così inserito in questo frangente esistenziale, gioca un ruolo significativo nel benessere.

bullismo a scuola

“Sono state documentate prove evidenti sulle associazioni tra la vittimizzazione del bullismo tra gli adolescenti e vari problemi sociali e sanitari come disturbi mentali, autolesionismo non suicidario, ideazione suicidaria e comportamenti suicidari”.

Il dato sul bullismo a scuola si estende sia le vittime che ai bulli, che hanno sofferto del deterioramento del rendimento scolastico, delle abilità prosociali, del benessere mentale e della soddisfazione di vita.

Il bullismo a scuola riguarda soprattutto ragazzi gli 11 e i 13 anni e diminuisce man mano che i bambini crescono (Fonte Psychology Today). 

L’aggressione fisica palese come calci, colpi e spintoni è più comune tra i bambini più piccoli; l’aggressività relazionale – danneggiare o manipolare le relazioni degli altri, come diffondere voci ed esclusione sociale – è più comune quando i bambini maturano.

La maggior parte del bullismo avviene dentro e fuori la scuola e nei cortili, anche se Internet si presta a forme di bullismo particolarmente dolorose.

Secondo il National Center for Education Statistics, circa il 20% degli studenti dichiara di essere stato vittima di bullismo a scuola. 

Ragazzi e ragazze hanno la stessa probabilità di essere vittime di bullismo.

 Guarda la video intervista: Giochi mortali sui Social. Chi ci casca?

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