Natural Diet

Dieta per diverticoli: cosa mangiare e quali alimenti evitare

I diverticoli sono estroflessioni della mucosa e della sottomucosa intestinale paragonabili a piccole tasche sporgenti che si possono formare in vari punti del tratto digerente, ma che più spesso si sviluppano a livello della parete intestinale del colon. In particolare, la parete del colon è costituita da quattro strati, che partendo dall’interno sono mucosa, sottomucosa, tonaca muscolare e tonaca sierosa. Il processo di formazione dei diverticoli avviene quando i due strati più interni della parete, cioè mucosa e sottomucosa, si fanno strada, in adiacenza ai punti di entrata dei piccoli vasi sanguigni che irrorano la parete stessa, fino a protrudere nella cavità addominale. Nella maggior parte dei pazienti non sono causa di disturbi; dal 10 al 25% delle persone con diverticolosi invece manifesta occasionalmente sintomi come distensione addominale, gonfiore o presenza di gas, febbre e brividi, nausea, vomito e inappetenza. Quando i diverticoli sì infiammano sì parla di diverticolite, una condizione più pericolosa e con sintomi più severi.

Le cause più frequenti che portano alla formazioni dei diverticoli del colon sono:

  • età, in particolar modo dopo i 40 anni;
  • predisposizione genetica;
  • sesso, più diffusi in quello maschile;
  • cattive abitudini alimentari e obesità;
  • sedentarietà;
  • stipsi cronica.

In presenza di sintomi leggeri, o comunque per aiutare a ridurre il rischio di formazione e/o infiammazione dei diverticoli, è spesso sufficiente adottare uno stile di vita sano. In particolare, sì consiglia di privilegiare una dieta ricca in fibre e povera di grassi, con pratica regolare di attività fisica, per mantenere tonici i muscoli della parete addominale, migliorare la motilità intestinale e ridurre il ristagno di feci nei diverticoli. Sia in caso di diverticolosi, sia in presenza di diverticoli infiammati, è importante correggere anche fattori di rischio come il fumo.

Dal punto di vista nutrizionale, in tale condizione patologica, dunque, è consigliato consumare:

  • Fibre, prediligendo quelle solubili a discapito di quelle insolubili, in quantità pari ai 30 g/die -> aiutano a mantenere le feci morbide e facili da evacuare, riducendo il rischio di stitichezza, che è uno dei fattori che possono favorire l’infiammazione dei diverticoli. I cibi ricchi di fibre includono frutta (mele, pere, prugne, banane, arance, mandarini), verdura (broccoli, cavoli, spinaci, carote, zucchine, sedano, lattuga), cereali integrali (riso, pasta, pane) e infine, con moderazione, legumi decorticati (fagioli, lenticchie, ceci).
  • Acqua, almeno 2L al giorno, di cui buona parte durante i pasti, per mantenere l’organismo idratato e rendere le feci più morbide.
  • Yogurt e kefir, possono aiutare a mantenere un microbiota intestinale sano.

Bisogna invece evitare cibi ricchi di grassi saturi e trans, poiché aumentano il rischio di infiammazione, e tra questi ricordiamo:

  • Insaccati, carne in scatola, carne affumicata e grassa.
  • Pesce in scatola e affumicato.
  • Formaggi grassi, stagionati e fermentati.
  • Frutta e verdura con semi (kiwi, fragole, uva, anguria, melograno, fagiolini, pomodori, melanzane); in alternativa andrebbero passati e consumati sotto forma di purea, centrifugati o estratti.
  • Bevande gassate, zuccherate, alcol, caffè e tè.
  • Spezie e cibi piccanti (possono irritare le pareti dell’intestino).
  • Cioccolato fondente e cacao.

Potrebbe essere d’aiuto anche:

  • mangiare poco e spesso, per mantenere il sistema digestivo attivo;
  • mangiare lentamente e masticare bene il cibo, per evitare gonfiore addominale e digerire meglio il cibo.

 

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