I libri come medicine?
Il progetto fiorentino della “Piccola Farmacia Letteraria in via di Ripoli a Firenze di Elena Molini propone specifici libri per specifici stati d’animo.
Ogni libro ha un bugiardino, cioè foglietti illustrativi che si trovano nei farmaci e che in questa farmacia letteraria guidano il lettore nella scelta del romanzo, del saggio o di una raccolta di poesie, secondo il proprio “malanno”.
Farmacia letteraria inclusa, sono molti gli studi che dimostrano come i libri siano fonte inesauribile di benessere psicologico.
Una ricerca dell’Università svedese di Göteborg, condotta su un gruppo di donne con patologie che rallentavano la loro capacità lavorativa, ha dimostrato come la lettura di romanzi riuscisse in breve tempo a far stare meglio le pazienti con notevoli miglioramenti nella fase di riabilitazione.
Biblioterapia, dunque, come atteggiamento psicologico positivo nei confronti di una patologia, qualunque essa sia.
Serve a stare meglio.
I libri, se prescritti in un percorso ragionato, aiutano a trovare in sè stessi le più efficaci capacità di reazione.
Per di più servono alla prevenzione.
Alcune esperienze nel Regno Unito hanno dimostrato che la biblioterapia in soggetti con ansia e attacchi di panico riduce gli accessi ai Pronto Soccorso.
E proprio dal Regno Unito arriva il libro, edito in Italia dalla Sellerio, “Curarsi con i libri” di Ella Berthoud e Susan Elderkin, due studentesse poi diventate due professioniste, una pittrice, l’altra scrittrice, che esordirono scrivendo “Qualunque sia il vostro disturbo, la nostra ricetta è semplice: un romanzo (o due), da prendere a intervalli regolari”.
“Curarsi con i libri” è stato tradotto 12 lingue , tra cui Italia, Spagna, Cina, Turchia, Canada, Stati Uniti, Olanda, Russia, Germania, Australia e India.
Dalla disoccupazione alla rabbia, dall’amore alla disillusione, per ogni sentimento un’accurata guida di simpatici consigli per le letture che “ci curano”.
“L’uccello che girava le viti del mondo” di Haruki Murakami, è il consiglio rivolto a chi ha perso il lavoro.
Per la rabbia “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway, o ancora, per una complessa crisi identitaria la “Metamorfosi” di Franz Kafka e “Nuova grammatica finlandese” di Diego Marani.
Per un’alienante disillusione consigliano “Uomini e topi” di John Steinbeck.
Libri come farmaci per risolvere disturbi difficili come l’omofobia, per cui si consiglia “Maurice” di E.M. Forster, il primo romanzo omosessuale dei tempi moderni, citato anche da Pier Paolo Pasolini che lo definì “un capolavoro”.
Curare il razzismo con “Uomo invisibile” di Ralph Ellison.
“Un libro dovrebbe mostrare – come asseriscono le due autrici – a chi discrimina sulla base della provenienza geografica o del colore della pelle, la propria povertà di spirito e corresponsabilità alle ingiustizie sociali”.
Non finisce qui.
Libri per alleviare i dolori fisici.
“Anna Karenina” di Lev Tolstoj, per il mal di denti.
Se sei un soggetto allergico, allora, affidati a “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne, rimarrai in un luogo fresco e pulito, immergendoti nell’oceano come Capitano Nemo.
Il volume ha delle voci specifiche per ogni Paese, stabilite in base alle diverse culture di riferimento.
In Italia la casa editrice Sellerio lanciò un appello ai librai chiedendo loro di fornire cure ad hoc da includere nel volume. (vai al link Sellerio https://sellerio.it/it/curarsi-con-i-librai/login.php )
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