Società e Cultura

Coronavirus un’epidemia di incubi

Il Nuovo  Coronavirus lede la qualità del sonno incidendo, cioè, anche sul contenuto onirico dei sogni delle persone.

Uno studio dell’Università di Helsinki, poi reso pubblico dalla rivista Frontiers in Psychology, ha esplorato questo campo sconosciuto ancora alla Scienza, indagando sulla percezione inconscia del pericolo di contagio da Nuovo Coronavirus che si esplica in una tendenza diffusa a “fare brutti sogni”.

Eventi significativi e situazioni minacciose cambiano il modo in cui le persone dormono e sognano e le pandemie non fanno eccezione, così come i cambiamenti sporadici nel sonno e nel sogno sono normali e il sonno risponde naturalmente alle fluttuazioni ambientali, così i fattori estremi e le esperienze traumatiche possono portare a gravi cambiamenti nei modelli di sonno, compresi i contenuti dei sogni alterati o più incubi.

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La pandemia COVID-19 rappresenta una minaccia per la salute e il benessere in quanto provoca preoccupazioni e paure, altera il comportamento e la vita quotidiana e ha un impatto duraturo su come percepiamo il mondo.

Gli incubi rappresentano un caso speciale di sogno.

Questi possono essere definiti come ricorrenze ripetute di sogni estesi, estremamente disforici e ben ricordati, che di solito comportano minacce alla sopravvivenza, alla sicurezza o all’integrità fisica.

Mentre gli incubi occasionali sono comuni e innocui, gli incubi frequenti sono stati associati ad altri problemi di sonno oppure a sintomi della depressione.

Gli incubi post-traumatici hanno una chiara relazione con eventi traumatici precedentemente vissuti e possono persino replicare parti del trauma in dettaglio.

La pandemia COVID-19 e il blocco avevano il potenziale per generare entrambi i tipi di incubi, a seconda delle circostanze del sognatore.

Lo studio ha utilizzato un metodo di crowdsourcing per indagare su come il blocco di COVID-19 è associato a cambiamenti auto-riferiti nello stress percepito e aumenti di incubi o deviazioni nel contenuto dei sogni.

Il 55% dei partecipanti alla ricerca ha dichiarato di aver fatto incubi che avevano come protagonista il Nuovo Coronavirus.

Si trattava di scenari associati a situazioni apocalittiche, contagio e morte.

I ricercatori hanno poi usato un software di intelligenza artificiale (IA) per analizzare i sogni parola per parola.

Gli esperti hanno anche analizzato il livello di stress dei partecipanti ed eventuali disturbi del sonno, riportando tra gli altri disagi aumentate condizioni di stress e difficoltà ad addormentarsi.

Nel complesso, gli intervistati hanno dormito anche di più (54,2%), ma hanno riportato un aumento medio dei risvegli (28,6%) e degli incubi (26%) dalla situazione pre-pandemica.

Lo studio aiuta la ricerca a valutare lo stato generale di salute mentale della popolazione sotto stress a causa della pandemia da Nuovo Coronavirus che non è scomparsa.

Leggi anche: Fine del lockdown e le conseguenze sul sonno

 

 

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