Alimentazione

Topinambur il tubero che regola peso e glicemia

Topinambur o “carciofo di Gerusalemme”, lo chiamano la “patata dei diabetici” grazie alla sua potente capacità di regolare i tassi di glicemia nel sangue.

Il Topinambur, infatti, è ricco di inulina (8-13%), si tratta di una fibra solubile molto nota per le sue proprietà sazianti, regolatrici delle funzioni intestinali, prebiotiche e coadiuvanti in un’alimentazione destinata al controllo della colesterolemia e della glicemia.

Il contenuto di potassio di questo tubero, a parità di peso, risulta nettamente superiore a quello delle banane.

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Buono anche l’apporto di ferro, il cui assorbimento è favorito dalla presenza di vitamina C e di folati.

Il Topinambur ha un gusto acidulo che ricorda quello dei carciofi, in Germania è tradizionalmente utilizzato per la produzione di un superalcolico, apprezzato come digestivo.

Ma come si cucina?

Prima di essere consumato il tubero va liberato della pellicola che lo ricopre.

Può essere consumato sia crudo, a fettine sottili aggiunte a un’insalata, sia cotto, meglio se al vapore o al forno, oppure in padella per arricchire un contorno ai funghi, o un condimento al pomodoro.

Dal Topinambur si ricava una farina priva di glutine, ma sempre ricca di inulina, che può essere aggiunta ad altre farine aglutinate per il consumo da parte di soggetti celiaci, oppure a farine glutinate, per la preparazione di focacce, pani e pizze.

La proporzione migliore è del 10% circa.

Un po’ di storia

Per Topinambur si intende comunemente il tubero commestibile della pianta erbacea Helianthus tuberosus, una delle 70 specie di girasole, con fiore giallo intenso.

La pianta è originaria dell’America del Nord da dove venne poi importata in Europa dai primi coloni, dove si diffuse rapidamente grazie alla facilità di coltivazione.

In Italia è presente in tutte le regioni, tranne la Sardegna.

La dieta alimentare dimagrante

Questo tubero è un reale alleato delle diete dimagranti, ipocalorico (73 per 100 grammi) e gluten free si ben adatta anche alla dieta celiaca.

Solo una raccomandazione, non esagerate con le quantità perché un suo consumo in eccesso potrebbe causare disturbi intestinali.

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