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Salute delle ossa e alimentazione. I rischi vegan diet

Il legame tra salute delle ossa e alimentazione è oggetto di ricerca, la Scienza, infatti, da tempo rileva e divulga come una dieta ricca e varia, che includa cereali non raffinati, pesce, frutta e verdura, riesca a garantire una buona solidità strutturale dello scheletro e ridurre, quindi, rischi legati alla perdita di densità ossea.

Nell’ambito del progetto Epic si è realizzato un focus scientifico sui rischi di fratture e quindi sulla solidità di queste rispetto al pattern alimentare; lo studio è stato condotto in Gran Bretagna e riportato dalla rivista Nutrition Foundation of Italy.

Gli autori della ricerca hanno esaminato la relazione che intercorre proprio tra salute delle ossa e alimentazione, tra il tipo di alimentazione e la frequenza di fratture, in varie sedi corporee, durante un follow-up medio di 17 anni.

Secondo quanto rilevato la percentuale totale di fratture si verificava, con picchi del 40% di probabilità in più rispetto a individui che si alimentano anche di carne, nei soggetti vegani.

Un forte sbilanciamento a sfavore dei vegani che non era direttamente legato all’apporto di calcio.

Scrivono gli autori: il diverso apporto di calcio delle varie diete non sembra rilevante: nonostante i vegani assumano in media circa la metà del calcio giornaliero degli altri gruppi, l’aumento del rischio di fratture si osserva anche tra i vegani con un adeguato apporto di questo minerale. Analogamente poco rilevante si rivela il ruolo della quota di proteine.
È tuttavia ragionevole immaginare che il calcio assunto dai vegani, sia caratterizzato da una minore biodisponibilità rispetto al calcio contenuto negli alimenti di origine animale
.

Presi in esame i rischi di fratture del bacino e degli arti inferiori (tra le più rilevanti clinicamente), il rischio dei vegani appare raddoppiato rispetto a quello dei consumatori di carne.

È possibile, stando ai risultati della ricerca Epic sulla relazione tra salute delle ossa e alimentazione, che l’elevato contenuto di fitati nelle diete ricche di vegetali possa comportare un’ulteriore riduzione dell’assorbimento del calcio stesso.

Lo studio, in conclusione, suggerisce che i vegani sono caratterizzati da una maggiore probabilità di fratture, probabilmente conseguenza di una struttura ossea meno solida e invita a valutazioni periodiche,  da parte di soggetti che seguono una dieta vegana, della loro densità ossea.

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