La terza età è una fase della vita in cui si assiste a una diminuzione dello stimolo della sete.
Eppure l’equilibrio idrico , in particolare nella terza età, è un fattore stabilizzante per l’organismo, bisognerebbe evitare, in altre parole, di disidratarsi per non andare incontro a eventi di ipovolemia, cioè una riduzione della parte liquida nel sangue.
In altre parole, seppur si affievolisca lo stimolo della sete, l’esigenza d’acqua non diminuisce nella terza età.
Il trucco per rimanere in un buono stato di idratazione corporea consiste nel bere durante l’arco di tutta la giornata piccole quantità d’acqua senza aspettare di avere proprio sete.
Perché idratarsi nella terza età è importante.
Un buono stato di idratazione corporea garantisce un corretto funzionamento cerebrale.
1 litro e mezzo d’acqua al giorno riesce a garantire la giusta idratazione corporea e un buono stato di salute fisica e neurologica.
La scelta dell’acqua.
La scelta del tipo d’acqua da bere dipende da specifiche esigenze individuali e varia a seconda del tipo di problematica da fronteggiare.
Per aiutare a prevenire l’osteoporosi sarebbe bene optare per acque ricche di calcio.
A differenza di chi soffre di reni per i quali soggetti si suggerisce, invece, di acquistare acque ricche di potassio evitando acqua ricca di calcio.
A meno che non si soffra di ritenzione idrica, l’acqua consigliata durante la terza età è quella minerale e non oligominerale.
L’acqua minerale, infatti, grazie alla presenza di vitamine e Sali minerali coadiuva il funzionamento dell’apparato urinario.
Anche l’ipertensione rientra nei problemi più diffusi in terza età.
In questo caso, povere di sodio, si consiglia di bere acqua oligominerale, diuretica e capace di eliminare il sodio in eccesso per contrastare l’aumento della pressione e l’affaticamento cardiaco.
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