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Neurocinema: la coscienza e le immagini

La neonata scienza del neurocinema indaga sulle relazioni sensoriali, cognitive ed affettive degli spettatori in sala con gli stimoli visivi.

Si tratta di un campo multidisciplinare che comprende le neuroscienze, l’arte cinematografica e gli studi sulla coscienza.

Il cinema così come diceva il regista Godard, è un’”arte multidimensionale” e per questa ragione è capace di influenzare in modi diversi la nostra struttura neurofisiologica.

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Studi recenti dimostrano che diverse parti del cervello vengono attivate durante la visione di un film strutturato e, di conseguenza, il film imita la struttura della coscienza. 

Proprio questa imitazione della struttura della coscienza consente al cinema di influenzare profondamente il cervello. 

L’effetto e il suo modo sono i temi principali della neonata scienza del neurocinema.

Dall’avvento del cinema, è sempre stato considerato dagli studiosi che si occupano della mente e delle sue funzioni.

Così come riporta lo studio di Naser Moghadasi A. “Neurocinema: una breve panoramica” Iran J Neurol, i primi punti sul rapporto tra cinema e cervello sono stati citati da Henri Bergson, il grande filosofo francese.

Nel suo testo “Materia e memoria” il filosofo ha cercato di fornire metodi moderni per pensare al movimento attraverso la creazione del concetto di “movimento-immagine“.

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Ancora una teoria proposta da Bertrand Russell, in particolare quando il cinema muoveva i primi passi, accennava al fatto che il cinema rappresentasse un fattore più importante capace di distruggere il libero arbitrio.

 Russell ha veramente fatto riferimento all’effetto del cinema sulla mente e ha affermato che molti bambini hanno appreso i concetti di base della vita come amore, impegno, lavoro, ecc., attraverso la visione di film di Hollywood e non con il loro libero arbitrio e un pensiero non influenzato dagli elementi di il mondo moderno (come il cinema e l’istruzione moderna). 

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Un chiaro esempio dell’influenza potrebbe essere trovato nei film di Hitchcock. 

I suoi film creano un’atmosfera psicologica complicata e tengono il pubblico sospeso, quindi, coglie l’occasione per sfuggire alla mente del pubblico.

“Vertigo” o “Lunotto posteriore” sono buoni esempi dell’approccio menzionato da Hitchcock.

È abbastanza evidente che il neurocinema sta aprendo una finestra affascinante davanti alla Scienza.

Campo emergente della Scienza, il neurocinema approfondisce il legame che intercorre tra cinema e cervello.

Il neurocinema, però, offre anche nuovi strumenti interpretativi per confutare o validare ipotesi e tesi sulle differenze culturali e sulle funzioni cerebrali nelle diverse culture.

 

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