I rischi per il nascituro dell’obesità in gravidanza sono noti, eppure, secondo dati australiani, ben 1 donna su 5 soffre di obesità al momento del concepimento.
Riconosciuto come problema sanitario globale, l’obesità in gravidanza è in aumento, almeno nei Paesi occidentali.
La ricerca condotta da Sarah Glastras dell’Università di Sydney e pubblicata dalla rivista Frontiers in Endocrinology scrive: “L’obesità in gravidanza aumenta il rischio materno, neonatale e infantile di esiti avversi.
In gravidanza, l’obesità materna aumenta il rischio di diabete mellito gestazionale, ipertensione gestazionale, pre-eclampsia, parto strumentale, parto cesareo e natimortalità.
Le donne con obesità hanno maggiori probabilità di partorire un neonato con anomalie congenite, grande età gestazionale (LGA) e sindrome da distress respiratorio”.
Nonostante i rischi stabiliti da numerosi studi sull’obesità in gravidanza, non sono però altrettanto numerose le analisi che si sono occupate di confrontare gli esiti perinatali per classe di obesità.
Lo studio australiano ha confrontato le donne con obesità estrema con la popolazione generale incinta, senza conoscere lo stato del BMI del gruppo di confronto, in altre parole ha analizzato il rischio accresciuto per le donne con obesità di classe III o patologica (definita come indice di massa corporea (IMC) di 40 o più, rispetto alle donne di classe I (IMC fra 30 e 34,9).
Attualmente esiste un divario di prove sull’impatto delle diverse classi di obesità sugli esiti correlati alla gravidanza, in particolare sul modo in cui interagiscono con il diabete e altri fattori di rischio materno per esiti avversi.
“Abbiamo mirato a determinare la relazione tra la classe di obesità e gli esiti avversi, adattando in particolare le comorbidità note che potrebbero essere incontrate dalle donne con obesità, inclusi il diabete gestazionale e i disturbi ipertensivi”.
La ricerca ha rilevato, su un totale di 2466 nascite di donne con obesità in gravidanza che sono state registrate tra il 2013 e il 2017, che le donne con obesità di classe III hanno un rischio più che doppio di contrarre una gestosi, una condizione caratterizzata da una pressione sanguigna oltremodo alta durante la gravidanza, rispetto alle donne di classe I (6,2% contro il 2,8%).
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