Senso del gusto: come si è evoluto
Il senso del gusto è una modalità percettiva orale che deriva dalle sostanze chimiche degli alimenti che ingeriamo.
Queste sostanze derivate dal cibo stimolano le cellule recettoriali all’interno delle papille gustative.
Una revisione sul senso del gusto è stata pubblicata dalla rivista Science Direct nella quale si evidenziano le sue principali funzioni.
Il senso del gusto, dunque, consentirebbe di valutare la tossicità e i nutrienti degli alimenti da un lato, mentre dall’altro ci aiuterebbe a decidere cosa ingerire oltre che preparare il corpo a metabolizzare gli alimenti una volta ingeriti.
Il senso del gusto si combina con l’olfatto e le sensazioni tattili per formare sapori, che ci consentono di identificare e riconoscere gli alimenti come familiari o nuovi.
Se familiare, possiamo anticipare le conseguenze metaboliche dell’ingestione del cibo, se al contrario siamo di fronte a gusti nuovi, possiamo usare questi segnali sensoriali per conoscere gli esiti fisiologici dell’ingestione.
Scrivono i ricercatori: “Le capacità gustative umane sono state modellate, in gran parte, dalle nicchie ecologiche occupate dai nostri antenati evolutivi e dai nutrienti che cercavano.
Gli ominoidi cercavano nutrimento all’interno di un ambiente chiuso di foresta tropicale, probabilmente mangiando principalmente frutta e foglie, e i primi ominidi lasciarono questo ambiente per la savana e ampliarono notevolmente il loro repertorio dietetico.”
“Avrebbero usato il loro senso del gusto per identificare cibi nutrienti”.
Scelte alimentari sbagliate comportavano intossicazioni e, in alcuni casi il decesso, per questa ragione il nostro sistema del senso del gusto gioca molti ruoli nel garantire la nostra sopravvivenza.
Le abilità gustative evolute degli esseri umani sono ancora utili per il miliardo di esseri umani che vivono con una sicurezza alimentare molto bassa, aiutandoli a identificare i nutrienti.
Ma per coloro che hanno facile accesso a cibi gustosi e ricchi di energia, la nostra sensibilità per cibi zuccherati, salati e grassi ha anche contribuito a causare malattie legate all’alimentazione, come l’obesità e il diabete.
Specie onnivora e foraggera, il senso del gusto ci aiuta a identificare alimenti sicuri e nutrienti in un ambiente complesso.
Abbiamo un sistema del gusto adattivo che può modificare la sua sensibilità con lo stato interno in periodi di elevato fabbisogno nutrizionale e in periodi di elevata sensibilità alle tossine, come durante la gravidanza.
Negli ambienti moderni le decisioni guidate dal senso del gusto su cosa mangiare devono essere controllate, poiché il nostro senso del gusto può portarci a mangiare cibi altamente appetibili che sono ricchi di calorie ma poveri di nutrienti, un’azione che se ripetuta spesso causa malattie.