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Contraccezione femminile gratuita. E quella maschile?

L’Aifa – Agenzia Italiana del Farmaco – ha dichiarato alla stampa nazionale che renderà la contraccezione femminile gratuita.

La stima dei costi della contraccezione femminile gratuita a carico dello Stato, così come dichiara Giovanna Scroccaro (Aifa) alla stampa, si aggirerebbe intorno ai 140 milioni di euro annui, una posizione nuova e di rilievo che mira a informare le donne e ad ampliare l’uditorio di chi, scoraggiato dai costi, non fa uso di contraccettivi.

Oltre alla contraccezione femminile gratuita via libera dell’Aifa, anche alla Prep, pillola che consente di prevenire l’infezione da Hiv nei soggetti a rischio e che sarà distribuita dall’infettivologo mediante gli ospedali con specifica prescrizione.

contraccezione femminile gratuita

E se il movimento Pro Vita si dice nettamente contrario a questo tipo di politiche sociali e sanitarie sulla contraccezione femminile gratuita, ecco che lancia una forte controffensiva sul suo sito tuonando: “In un Paese messo così, la gratuità della pillola era forse una priorità? Vale la pena chiederselo, nella consapevolezza che comunque, anche là dove non ci fossero costi economici, sanitari e demografici, comunque la decisione dell’Aifa sarebbe discutibile per il semplice fatto che la pillola uccide l’amore e lo stesso desiderio”.

Di fronte a un’attenzione forte sulla contraccezione femminile gratuita e una delega quasi esclusiva al corpo delle donne in materia di educazione sessuale, potrebbe essere naturale chiedersi quale sia rispetto alla contraccezione, il ruolo del corpo maschile.

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La ricerca scientifica si avvale, infatti, di una notevole mole di studi volti a sensibilizzare la platea maschile e detrarre un po’ del carico, anche psicologico, dal corpo delle donne sulla contraccezione.

Nel mondo il 40% delle gravidanze non è intenzionale, il che può comportare esiti indesiderati tra cui mortalità e morbilità materna, carico sociale e abusi sui minori.

Una ricerca apparsa sul Journal Clinic Endocrinology and Metabolism, scrive come i metodi contraccettivi maschili si limitino al preservativo e alla vasectomia.

 I preservativi soffrono di un uso incoerente, mentre la vasectomia richiede un intervento chirurgico e non è reversibile in modo affidabile.

La Scienza ci parla di pillole contraccettive al maschile come rimedio e compartecipazione a un discorso mai unico e che prevede, sempre, due persone e du corpi.

Sulla contraccezione femminile gratuita l’ultima parola spetta al Cda Aifa, quindi, ci sarà ancora da aspettare.

Trovarsi su un dietro front?

Non sarebbe la prima volta, eppure, l’educazione alla salute sessuale passa per la contraccezione (non solo femminile) e per la condivisione del discorso amoroso sulla procreazione, la contraccezione femminile gratuita rappresenterebbe un cosciente passo verso questa direzione.

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