Medicina

Ipotensione in estate: sintomi e cause

Il problema dell’ipotensione in estate è favorito dal caldo eccessivo e da uno stato di disidratazione, non comporta, a differenza dell’ipertensione, disturbi cardiovascolari, ma può portare a brevi perdite di coscienza – sincopi– per cui si consiglia di adottare piccoli accorgimenti per evitare di assistere a episodi gravi di ipotensione in estate.

Sull’argomento dell’ipotensione in estate interviene sul magazine della Fondazione Veronesi, il Professor Pasquale Strazzullo, Direttore U.O.C. di Medicina d’Urgenza e Ipertensione, Azienda Universitaria Policlinico Federico II di Napoli.

ipotensione in estate

Per evitare episodi di sincopi – svenimenti- causati dall’ipotensione in estate, il Prof. Strazzullo suggerisce di evitare la disidratazione corporea e, quindi, bere più acqua ed evitare l’alcol che accentua, invece, la vasodilatazione e di conseguenza, la disidratazione, così come usare un po’ di sale in più nell’alimentazione, ovviamente senza esagerare, potrebbe aiutarci a prevenire l’ipotensione in estate.

Un piccolo focus sull’alimentazione perché consumare troppi carboidrati oppure pasti troppo abbondanti può essere causa di ipotensione post-prandiale.

ipotensione in estate

Per evitare episodi gravi di ipotensione in estate si consiglia anche di fare attenzione al tipo di abbigliamento che scegliamo.

Indumenti leggeri sarebbero da prediligere proprio per evitare colpi di calore.

ipotensione in estate

L’ipotensione è la condizione dovuta a un abbassamento repentino dei valori pressori, con una pressione arteriosa massima al di sotto dei 90 mmHg e la minima di 60 mmHg.

I sintomi più comuni di un abbassamento della pressione causata dal caldo eccessivo e che, quindi, caratterizzano l’ipotensione in estate, sono: vertigini e sudorazione, pelle fredda e pallida fino a svenire.

Un calo repentino della pressione e, quindi, in caso di sincope, dovrebbe indurci ad adottare il dovuto comportamento.

Il prof. Strazzullo ci suggerisce di far stendere la persona a terra e sollevarle le gambe, farle stringere i pugni ripetutamente per qualche secondo oppure ancora, farle incrociare i piedi tenendoli uniti tra loro.

 

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