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Ecopsicologia: riconnettersi col Pianeta Verde

La natura non è un posto da visitare. È casa nostra.
(Gary Snyder)

L’ecopsicologia è una disciplina che unisce due scienze: l’ecologia e la psicologia.

Miriam Lorenzani, psicologa e docente presso Ecopsiché spiega come un’esperienza ecopsicologica muova da due concetti di partenza: la casa esterna- il verde e la Natura- e la casa interna, le nostre emozioni, la psiche.

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L’ecopsicologia, a raccontarsi è la parola stessa, opera come riconnessione necessaria con la Natura, così come racconta la dott.ssa in Psicologia Lorenzani “Risvegliare questo ricordo significa imparare a vivere un’esistenza più felice, densa, autentica e responsabile nei confronti di sè stessi e dell’ambiente”.

Come una sorta di operazione maieutica? Cosa caratterizza un percorso di ecopsicologia?

Ci risponde la psicologa Dott.ssa Lorenzani: “Il confrontarsi con l’affascinante biodiversità della natura aiuta a cogliere e apprezzare le molteplici sfumature del nostro pianeta interiore.

In altre parole, specchiarsi nella complessa e variegata dimensione del mondo naturale rende più facile riconoscere e accettare aspetti di Sé a lungo non visti o poco graditi.

Nei seminari di ecopsicologia ci si allena molto all’ascolto gentile ed empatico di sè stessi migliorando, di conseguenza, la capacità di relazionarsi con più rispetto e armonia anche con gli altri.

Tra le attività che fanno parte dei percorsi di Ecopsicologia:

  • Chiedere il permesso allo “spirito del luogo” prima di passeggiare in un bosco, come faremmo bussando alla porta di un amico.
  • Scrivere una poesia immedesimandosi con una delle quattro stagioni.
  • Lanciare alla vita una domanda e cercare la risposta nell’arpeggio delle foglie suonate dal vento o nella forma di una nuvola.
  • Concedersi meditazioni camminate risvegliando i 5 sensi.
  • Ispirarsi alle forze archetipiche degli animali per contattare forze interiori sopite.
  • Raccontare la propria storia con il mondo naturale in un clima armonioso e non giudicante.

In ogni fase o esercizio di un percorso ecopsicologico, protagonista è sempre la Natura, intesa sia come scenario per gli incontri sia come metafora e potente alleata nella crescita personale e dell’impegno sociale.

Le esperienze in natura e con la natura facilitano la scoperta di risorse interiori ancora inesplorate, espandono il senso dell’Io, infondono il buonumore, il rilassamento e finiscono per accendere il desiderio di proteggere e rispettare Madre Terra non per obbligo o dovere, ma perché ci viene istintivo curare ciò che amiamo e che sentiamo parte di noi.

ecopsicologia

Per concludere, un percorso ecopsicologico mira a facilitare, con l’aiuto della natura, la crescita personale assecondando l’idea che una persona più ricca e consapevole sappia rapportarsi in maniera più ecologica con le altre persone e con l’ambiente.

Crescere con l’ecopsicologia significa connettersi con il nostro inconscio ecologico e acquisire quella che il sociologo Edgar Morin definì Identità Terrestre”.

Qual è la teoria dalla quale si sviluppa l’ecopsicologia?

“L’ecopsicologia nasce alla fine degli anni ’80 grazie all’impegno di un gruppo di studenti e accademici dell’Università di Berkeley, in California, che aveva intuito come dietro il malessere esistenziale di tante persone si potesse cogliere la sofferenza dettata dall’assenza di connessione con la Natura, la richiesta di aiuto di chi vive la perdita delle proprie radici e della propria “madre”.

Secondo la psicologa Anodea Judith, siamo tutti figli di un divorzio in cui siamo stati affidati al Padre (Celeste) impedendoci di crescere insieme alla Madre (Terra). E questo distacco si tramuta in malessere psichico ed emotivo, al di là della storia e dei vissuti di ognuno.

Il focus della ricerca era inoltre rappresentato dalla necessità di capire come la psicologia potesse dare il proprio contributo alla gestione della crisi ambientale, già molto sentita negli Stati Uniti dell’epoca.

Dobbiamo poi a Thomas Roszak, storico della cultura e docente universitario, il merito di aver posto sotto un unico cappello teorico tutti questi preziosi contributi pubblicando nel 1992 “The Voice of the Earth”, il primo testo sull’ecopsicologia, cui fece seguito nel 1995 una raccolta di saggi intitolata proprio “Ecopsychology”.

Più che rifarsi a un’unica teoria, l’ecopsicologia fin dagli esordi si struttura come transdisciplinare, accogliendo teorie, insegnamenti e strumenti da tanti settori diversi (psicologia, educazione ambientale, sociologia, religione, spiritualità sciamanica, economia, medicina) ma avendo ben chiara la sua peculiare Visione, in quanto aspira ad un generale cambiamento di paradigma, da quello meccanicistico imperante ad uno che possiamo definire sistemico.

In Occidente, dalla rivoluzione industriale in poi, ogni ambito dell’esistenza umana è caratterizzato da un approccio razionale, logico – matematico, emisfero sinistro dominante. Il che ci ha indubbiamente permesso di conseguire notevoli risultati in ambito sociale, scientifico ed economico. Il costo in termini sociali e ambientali delle estreme conseguenze di un paradigma così rigido è però sotto gli occhi di tutti, o almeno dei più sensibili tra di noi. L’ecopsicologia mira a far comprendere la necessità di coinvolgere anche l’emisfero destro nella nostra vita individuale e collettiva, lasciando spazio alle emozioni, alla creatività, alla capacità di stare nell’ascolto e nel silenzio, alla spiritualità. ecopsicologia

L’interesse sempre più crescente nei confronti di modelli educativi alternativi, delle medicine naturali, di un’economia circolare e sostenibile racconta di una coscienza comune sempre più bisognosa e desiderosa di una visione Altra.

Per quanto riguarda l’humus psicologico che nutre l’ecopsicologia, ricordiamo i contributi della psicologia ambientale, materia che studia in maniera empirica come l’ambiente inteso in senso fisico (presenza o meno di punti verdi, livello di cementificazione, inquinamento visivo, acustico e dell’aria, densità di popolazione etc.) riesce ad influire sulla psiche e sul comportamento delle persone.

Sono importanti anche visione e contenuti condivisi con la psicologia Umanistica, secondo cui l’essere umano è un’unità mente – corpo – emozioni che custodisce potenzialità di crescita interiore, responsabilità individuale, creatività e sviluppo dei propri talenti.

Fondamentali sono anche gli insegnamenti della psicologia Transpersonale, che allarga il proprio campo di studio alla sfera spirituale dell’Essere Umano, allargando i confini dell’Identità verso orizzonti decisamente più ampi.

La bellezza dell’ecopsicologia è sicuramente il suo approccio pratico ed esperienziale che può essere declinato in tanti ambiti diversi oltrepassando i confini della psicologia e dell’educazione ambientale, arrivando a offrire valide opportunità di intervento anche nella formazione aziendale, nella scuola, nelle terapie assistite con gli animali”.

Guarda la video intervista: Il viaggio etico tra nuova economia e responsabilità sociale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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