Società e Cultura

Caccia ai libri: chi ha paura della letteratura

In alcuni Stati degli USA è aperta la caccia ai libri proibiti.

Non siamo in un film di fantascienza, né in un libro di Ray Bradbury, la caccia ai libri è un’inchiesta che fa rumore.

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A parlarne, infatti, il Washington Post che rileva come in almeno sette stati americani siano state approvate leggi negli ultimi due anni, che impongono dure sanzioni ai bibliotecari per diffusione di materiale osceno, scrive il quotidiano: “un taglio inteso a consentire lezioni accurate su argomenti come l’educazione sessuale. Tutte tranne una delle nuove leggi prendono di mira le scuole, mentre alcune prendono di mira anche il personale delle biblioteche pubbliche e una colpisce i venditori di libri”.

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La caccia ai libri americana prevede che anni di reclusione e decine di migliaia di multe ai bibliotecari per aver fornito libri sessualmente espliciti, osceni o “dannosi” ai bambini in base alle nuove leggi statali che consentono il perseguimento penale del personale scolastico e delle biblioteche. 

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“Se ti concentri su cinque passaggi hai l’oscenità. Se allarghi il tuo punto di vista e leggi l’opera nel suo insieme hai Amatissima di Toni Morrison”, ha dichiarato a inizio 2022 Deborah Caldwell-Stone, direttrice dell’American Library Association di fronte alle ondate di richieste di censura che scuole e biblioteche stanno ricevendo negli Usa per libri come il romanzo della prima afroamericana a vincere il premio Nobel, dovute a un certo tipo di politica aggressiva di controllo della didattica a cura di genitori riuniti in gruppi social.

“La classifica stilata dall’associazione delle biblioteche statunitensi ha censito nell’ultimo anno 156 tentativi di censura che hanno colpito 273 libri.

Riguardano sia volumi considerati razzisti che classici come Uomini e topi di John Steinbeck e Il buio oltre la siepe di Harper Lee, fino al graphic novel Maus premiato con il Pulitzer, vietato per volgarità con una replica ironica dell’autore, Art Spiegelman, che si è ispirato all’esperienza dei genitori durante la Shoah disegnando gli ebrei come topi e i nazisti come gatti: «Forse vogliono un Olocausto più carino”.

È quanto si legge in “Guerra ai libri. Casi editoriali di censura” (EEducatt, pagine 132, euro 9,00) di Roberto Cicala.

Leggi anche: I bambini preferiscono i libri cartacei

 

 

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