Curiosità

Intelligenza artificiale e musica: tra salute e nuovi orizzonti

L’intelligenza artificiale sta arrivando in ogni campo della vita e non poteva mancare sicuramente anche per l’industria musicale.
La trasformazione inizia con una sorprendente collaborazione tra la Universal Music Group (UMG) e Endel, un’azienda all’avanguardia nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Questo passo avanti testimonia la volontà della celebre etichetta discografica di esplorare nuovi orizzonti, accogliendo l’IA generativa per migliorare la qualità della musica offerta ai suoi ascoltatori, che includono artisti del calibro di J Balvin, Demi Lovato e Lady Gaga.

Grazie a questa collaborazione innovativa, gli artisti della UMG avranno a disposizione un nuovo strumento per realizzare le proprie opere:
L’intelligenza artificiale di Endel che consentirà loro di realizzare paesaggi sonori unici, progettati non solo per intrattenere, ma anche per favorire il sonno, il rilassamento e la concentrazione.

Per la prima volta l’unione di creatività umana e IA promette di far entrare la produzione musicale in un nuovo rivoluzionario mondo, l’unione perfetta di arte e tecnologia.

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Endel, nota per il suo impegno nel campo della musica basata sull’IA per il benessere degli ascoltatori, ha già dimostrato il suo valore con la collaborazione del 2020 con l’artista synth-pop Grimes per un’app dedicata al sonno.

Oltre a creare nuovi brani, Endel fornirà agli artisti UMG la possibilità di rielaborare brani esistenti, conferendo a ogni composizione un tocco unico e personalizzato.

UMG Inizialmente scettica nei confronti dell’IA, come dimostrato dalla sua opposizione alle tracce fittizie di Drake e The Weeknd generate dall’IA. Ha effettuato un vero e proprio cambio di mentalità sottolineando il desiderio di adottare nuove tecnologie al fine di migliorare l’esperienza dell’ascoltatore.

Un passo importante che segna sicuramente una nuova era nella creazione di tracce musicali che promette di regalare al pubblico nuove esperienze senza precedenti.

Sarà digitale e artificiale il futuro della musica?

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