Medicina

Carica virale elevata. Cosa significa

La curva dei contagi è alta, la carica virale ha raggiunto livelli elevati

Per carica virale intendiamo il numero delle copie di materiale genetico del nuovo coronavirus presenti in un millilitro di materiale biologico prelevato con il tampone.

La contagiosità è direttamente proporzionale alla carica virale, cioè, più alta è la carica virale misurata in un tampone, più il soggetto risulta fortemente contagioso.

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Un principio valido per tutti i virus, ed è necessario comunque precisare che anche con una carica virale bassa se il soggetto contagiato è “fragile” questi potrebbe ammalarsi gravemente.

Per contrastare il contagio, allora, è necessario indossare i dispositivi di protezione individuale, le mascherine, e rispettare le distanze di sicurezza, poiché queste semplici regole abbassano la carica virale del SarsCov2 di 1000 volte.

Ad accertarlo è uno studio dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), pubblicato su Clinical Microbiology and Infection.

Su 373 casi di Covid-19 ricoverati tra il primo marzo e il 31 maggio 2020 si è rilevato che con la diminuzione dell’esposizione al contagio e l’abbassamento della potenza  virale anche la gravità della patologia diminuiva.

In pratica le misure di protezione individuale riducono la carica virale dei soggetti infetti.

Un tema molto discusso in ambito scientifico, e che, come conferma questo studio, rileva una correlazione tra potenza virale, patogenicità e gravità della malattia.

Presenti altri fattori nel determinare l’affievolirsi della malattia, quali quarantena e distanziamento sociale, ciononostante, è importante rilevare che la protezione da mascherina e le distanze di almeno un metro, garantiscono la protezione dei soggetti sani.

Leggi anche: Contagio: restrizioni sociali efficaci per contenere il virus

 

 

 

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