Cicerchia dalla dieta contadina alle cucine stellate
Legume appartenente alla famiglia Lathyrus sathivus, la cicerchia, di origine mediorientale si è poi diffusa nell’Italia centro – meridionale.
Il legume della cicerchia è il frutto di una pianta erbacea a ciclo annuale molto simile ai ceci.
Il seme è differente e ha un aspetto simile a un sassolino.
La cicerchia riesce a crescere anche in condizioni di clima o terreno avverse, ricca di proteine, le sue proprietà organolettiche la rendono facilmente digeribile.
Note sono le sue varietà coltivate in Campania (Campi Flegrei), Abruzzo, Molise a Marche.
Presenziava la tradizione contadina del passato non solo come alimento ma anche come decorazione del Presepe, veniva, infatti, utilizzata per renderne la ghiaia.
Oggi la cicerchia è molto valorizzata dalla cucina biologica, che volge l’attenzione alla biodiversità alimentare, e dalle cucine stellate che rivisitano il legume in chiavi contemporanee, ridonandogli una nuova notorietà.
Le proprietà principali di questo legume riguardano i livelli di colesterolo e glicemia che riesce ad abbassare notevolmente.
Ricca di fosforo e calcio, la cicerchia è un alimento estremamente salutare per i suoi contenuti di amidi, vitamina B1, B2, e PP nonché di fibre.
Unica nota stonata, contiene la latirina, un principio indigesto che rende necessario un processo di macerazione in acqua salata lungo 12 ore e una conseguente accurata bollitura.
Ciononostante, le cicerchie si consigliano per alleviare disturbi della memoria e affaticamento cerebrale, nel dettaglio, per studenti e anziani.
Regina di zuppe e minestre, ma anche ridotta in purea e servita con carni come lo zampone, la cicerchia è presente in cucina anche sotto forma di farina per impasti e dolci.
Si abbina facilmente anche a piatti di pesce, come la rana pescatrice o frutti di mare come le vongole.
Indicata per regimi ipocalorici e restrittivi, questo legume migliora il metabolismo e favorisce il processo digestivo.
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