Alimentazione

Radicchio rosso per purificare il fegato

Sotto il nome di radicchio rosso rientrano diverse varietà di cicoria, Chicorium Intybus, dal caratteristico colore rosso violaceo.

Tra queste il radicchio rosso di Treviso rappresenta quella più antica poiché coltivata già dal XV secolo, ciononostante al Radicchio variegato di Castelfranco, Radicchio rosso di Chioggia e al Radicchio rosso di Verona sono state riconosciute le certificazioni IGP.

Le foglie di radicchio rosso contengono minerali (soprattutto potassio, ma anche calcio e fosforo), vitamine idrosolubili e carotenoidi (luteina), oltre a una discreta quantità di fibra; le radici rappresentano un serbatoio di inulina.

Il colore caratteristico è associato alla presenza di antociani, composti di natura polifenolica ad azione antiossidante (fino a 100 mg/100 g), apporta anche quercetina, apigenina e campferolo.

Al contenuto di lattoni sesquiterpenici si deve il sapore amaro, che è reso più delicato dall’imbianchimento, la tecnica eseguita sottraendo, del tutto o in parte, le piante alla luce, in modo che le foglie si sviluppino utilizzando le sostanze di riserva accumulate nelle radici; in questo modo le foglie diventano progressivamente meno fibrose e più tenere.

L’estratto di radicchio rosso, ricco in antociani è al centro di numerose ricerche, ancora a livello sperimentale, che ne hanno dimostrato l’attività antiossidante, citoprotettiva e antiproliferativa.

Grazie alle proprietà antibatteriche ne è stato proposto l’impiego nella preparazione di formulazioni per l’igiene orale.

Il radicchio è in particolare consigliato dai nutrizionisti per le sue proprietà depurative sul fegato oltre che diuretiche, toniche e lassative.

La sua composizione include, infatti, calcio, ferro, potassio, acido folico, polifenoli, ma soprattutto fibre e vitamine, nel dettaglio, la vitamina C.
Ottimo, dunque, per il fegato, perché le sue sostanze amarognole stimolano la depurazione del fegato e la secrezione dei succhi gastrici.

In questo modo si favorisce il flusso biliare, che diventa più ricco di sali biliari, eliminando, inoltre, il colesterolo cattivo in eccesso e migliorando il lavoro dell’intestino che viene, così, facilitato.

 

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