Il biossido di titanio, utilizzato come colorante nell’industria alimentare e nei mangimi di animali, non può essere ritenuto sicuro.
Così scrive l’EFSA , l’Autorità europea per la sicurezza alimentare: “Il biossido di titanio non può più essere ritenuto sicuro se usato come additivo nei mangimi per animali, ha concluso l’EFSA.
La valutazione effettuata dal gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sugli additivi e i prodotti o le sostanze usati nei mangimi (FEEDAP) fa seguito alla conclusione raggiunta dal gruppo di esperti EFSA sugli additivi alimentari e gli aromatizzanti (FAF) secondo cui il medesimo composto non può più essere considerato sicuro se usato come additivo alimentare”.
Questo il parare reso noto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) secondo quanto è stato rilasciato.
Il biossido di titanio, quindi, sarà presto vietato e ritirato.
L’Efsa dichiara altresì che non sono stati riscontrati problemi di salute nell’immediato
Quello che ha inizio è un processo di transizione per permettere la sostituzione della sostanza.
“La Commissione europea deve proporre subito agli Stati membri un divieto dell’E171– biossido di titanio- nell’Ue – dichiara Camille Perrin di Beuc – e il fatto che i governi debbano sostenerlo è una questione che non si pone nemmeno”.
Utilizzato nelle vernici, nei cosmetici e in alcuni medicinali, il biossido di titanio, è anche tra gli ingredienti dell’industria alimentare come sbiancante per i dolci, chewing- gum, così ancora presente in alcuni brodi e salse per bambini e neonati
Fu negli anni ’60 che il biossido di titanio ricevette l’approvazione per essere usato come colorante, con una presenza massima di una quantità pari al 50%.
Solo nel 2016 l’EFSA, ne raccomandò nuovi studi che ne valutassero proprietà e quantità ingeribili da uomini e animali.
Nel 2019 l’Anses, l’Agenzia per la sicurezza alimentare francese ne confermò a riguardo troppe incertezze. Nel 2020 la Francia lo ha vietato e nel 2021 ha prorogato la misura.
Il biossido di titanio è accusato di genotossicità, capace di accumularsi nell’organismo e, a lungo termine, danneggiarlo.
Leggi anche: Dieta dei bambini: le proteine