Il corpo femminile sovraesposto, e oggetto di critiche sui Social e in famiglia, un’attenzione quasi morbosa e una generazione di donne insicure e impaurite dal loro stesso aspetto.
L’indagine della giovane azienda Yoodata per Politech Italia, presentata qualche giorno fa, evidenzia con la sua istantanea scattata su un’ampia popolazione di donne, quanto il corpo femminile rimanga un oggetto “espositivo”, un oggetto meramente sessuale, in barba a movimenti e pensiero neofemminista (l’indagine cita il movimento #Metoo), realtà tristemente sconfitte, secondo 63% delle intervistate e il 57% degli uomini chiamati a rispondere.
Il corpo femminile non è più delle donne ma di chi lo guarda.
E se il modello che si afferma come dominante è assolutamente irrealistico, la bellezza sembra essere il dovere, il Must per un riconoscimento benevolo da una platea di oscuri giudicanti.
Così accade 3 donne su 10 a non escano di casa se si sentono insicure del proprio aspetto fisico, e tra le giovani della generazione Z sono ben il 48% le ragazze che a volte non uscirebbero di casa perché non si sentono abbastanza belle.
Accennavamo al ruolo della famiglia.
L’indagine svolta sul corpo femminile, indaga su come l’aspetto delle donne non solo continui a essere al centro dell’attenzione con critiche o apprezzamenti, critiche o apprezzamenti spesso inappropriati- ma come molto avvenga in famiglia: almeno per il 43% delle italiane che hanno subìto giudizi.
Per fortuna ci sono le “boomer” (donne d’età compresa tra i 59 e i 70 anni) che con il 70% delle risposte riferiscono di sentirsi libere dai rigidi canoni estetici per sé stesse.
Le donne della generazione ’60 affrontano con una consapevolezza diversa gli interventi di chirurgia estetica, è da loro che si alza una voce contro corrente: “Rendiamoci conto che il giudizio, lo sguardo altrui sul corpo femminile, non è cambiato e che qualunque invito ad allontanare questo sguardo da parte delle donne viene respinto, come vediamo in questi giorni”.
La generazione più insicura – tanto dal non voler uscire di casa – risulterebbe essere la Z (15 -26 anni).
A dirlo è il 48% delle intervistate.
Le giovanissime sono anche la generazione che sdogana la chirurgia estetica, ritenendola un trattamento alla pari di un tatuaggio (lo pensa il 50% di 15-26enni, contro il 37% dei Millennial, il 27% della Gen X e il 20% dei figli del baby boom).
Per la maggioranza de ragazzi e delle ragazze i ritocchi del corpo sono una scelta di libertà.
Emiliana Chiarolanza
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