AlimentazioneVivere Meglio

Legumi: la coltivazione pro ecologia

I legumi non solo rappresentano un alimento estremamente benefico per la salute dell’uomo ma anche per quella del pianeta.

Scrive dottor David Styles, docente di ingegneria ambientale presso l’Università di Limerick sulla rivista scientifica Frontiers in Sustainable Food Systems, autore della ricercaLegume-Modified Rotations Deliver Nutrition With Lower Environmental Impact”-  “ l‘introduzione dei legumi nelle rotazioni delle colture potrebbe contribuire a transizioni dietetiche sane e sostenibili.

Pochi studi precedenti hanno tenuto conto delle interazioni tra le colture, o dell’output nutritivo aggregato delle rotazioni, per valutare l’efficienza delle sequenze colturali modificate”.

In altre parole la ricerca citata ha valutato un’unità di “densità nutrizionale” per diversi tipi di colture.

Attraverso il confronto di 10 sequenze di rotazione delle colture su intervalli di tempo da tre a cinque anni in vari climi europei, tra cui Italia, Romania e Scozia, si è calcolato la quantità di proteine, fibre ed energia prodotta quando le colture sono state ruotate con i legumi.

La scoperta consiste nel fatto che lo scambio di cereali con piante di legumi nelle rotazioni colturali europee ha fornito prodotti più ricchi di nutrienti per un consumo umano e animale.

Data la crescita dei legumi si è vista anche una ingente riduzione di fertilizzanti sintetici e quindi dell’inquinamento che essi provocano.

A differenza delle cosiddette colture tradizionali europee, quali avena, orzo e grano oppure la colza che hanno bisogno di fertilizzanti per ottenere l’azoto, fondamentale per la loro crescita, i legumi al contrario, producono il proprio azoto dall’aria.

L’introduzione di legumi da granella nelle rotazioni convenzionali di cereali e semi oleosi ha fornito nutrizione umana a un costo ambientale inferiore per la maggior parte delle 16 categorie di impatto studiate. In Scozia, l’introduzione di una coltura di legumi nella rotazione tipica ha ridotto di quasi la metà il fabbisogno esterno di azoto per ottenere lo stesso potenziale nutrizionale umano” scrivono i ricercatori.

I risultati di questo studio evidenziano che le rotazioni modificate dai legumi generalmente forniscono nutrimento all’uomo e al bestiame in modo più sostenibile dal punto di vista ambientale rispetto alle rotazioni tipiche dei cereali nelle diverse regioni europee.

Le rotazioni modificate dai legumi mostrano anche un maggior grado di autarchia che rappresenta una caratteristica importante della sostenibilità del sistema alimentare.

 

Leggi anche: Educare alla salute:fave,mela annurca e percoche

 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *