Nota per le sue proprietà estetiche e medicinali, l’aloe vera è una pianta conosciuta da circa 2000 anni agli scienziati per le sue caratteristiche estremamente salutari.
La parola aloe deriva dall’arabo “Alloeh” e significa “splendente sostanza amara” mentre vera viene dal latino e significa “vero”.
Nell’antica Grecia era considerata panacea di tutti i mali, ma la sua fama deriva dalla cultura egizia, che la battezzò “pianta dell’immortalità”.
Le regine egiziane Nefertiti e Cleopatra lo usavano come parte dei loro regolari regimi di bellezza.
Alessandro Magno e Cristoforo Colombo lo usarono per curare le ferite dei soldati.
Il primo riferimento all’Aloe vera in inglese, però, lo abbiamo da una traduzione di John Goodyew nel 1655 d.C. del trattato medico di Dioscoride De Materia Medica.
All’inizio del 1800, l’aloe vera era in uso come lassativo negli Stati Uniti, ma a metà degli anni ’30 si verificò un momento di svolta quando fu usata con successo per trattare la dermatite cronica.
Il nome botanico dell’Aloe vera è Aloe barbadensis miller, appartiene alla famiglia delle Asphodelaceae (Liliaceae), ed è una pianta arbustiva o arborescente, perenne, xerofita, succulenta, di colore verde chiaro.
Cresce principalmente nelle regioni aride di Africa, Asia, Europa e America.
In India si trova in Rajasthan, Andhra Pradesh, Gujarat, Maharashtra e Tamil Nadu.
La pianta è dotata di foglie triangolari carnose con bordi seghettati e fiori tubolari gialli Ogni singola foglia è composta da tre strati:
1) Un gel trasparente interno che contiene il 99% di acqua e il resto è composto da glucomannani, aminoacidi, lipidi, steroli e vitamine.
2) Lo strato intermedio di lattice che è la linfa giallo amara
3) Lo spesso strato esterno di 15-20 cellule chiamato buccia che ha funzione protettiva e sintetizza carboidrati e proteine.
All’interno della scorza sono presenti fasci vascolari responsabili del trasporto di sostanze come l’acqua (xilema) e l’amido (floema).
L’ Aloe vera contiene 75 costituenti potenzialmente attivi: vitamine, enzimi, minerali, zuccheri, lignina, saponine, acidi salicilici e aminoacidi, così come si scrive in una piccola revisione pubblicata sulla Biblioteca di Medicina degli Usa.
Le sue proprietà antiossidanti si devono alla presenza di vitamine A (beta-carotene), C ed E, che sono appunto antiossidanti, oltre che vitamina B12, acido folico e colina.
Sono presenti 8 enzimi, nel dettaglio la bradichinasi aiuta a ridurre l’infiammazione eccessiva se applicata sulla pelle per via topica, mentre altre aiutano nella scomposizione di zuccheri e grassi.
La pianta fornisce calcio, cromo, rame, selenio, magnesio, manganese, potassio, sodio e zinco, essenziali per il corretto funzionamento di vari sistemi enzimatici in diverse vie metaboliche.
I mucopolisaccaridi aiutano a trattenere l’umidità nella pelle, in questo modo l’aloe stimolerebbe i fibroblasti che producono le fibre di collagene ed elastina rendendo la pelle più elastica e meno rugosa.
Ha anche effetti coesivi sulle cellule epidermiche sfaldate superficiali attaccandole insieme, il che ammorbidisce la pelle.
Gli aminoacidi ammorbidiscono anche le cellule cutanee indurite e lo zinco agisce come astringente per restringere i pori.
I suoi effetti idratanti sono stati studiati anche nel trattamento della pelle secca associata all’esposizione professionale, dove i guanti in gel di aloe vera migliorano l’integrità della pelle, riducono l’aspetto delle rughe sottili e diminuiscono l’eritema.
Ha anche un effetto anti-acne.
Infine questa pianta ha un potente effetto antisettico, contiene, infatti, 6 agenti antisettici: lupeolo, acido salicilico, azoto ureico, acido cannella, fenoli e zolfo.
Hanno tutti un’azione inibitoria su funghi, batteri e virus.
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